Suxbad - Tre Menti Sopra il Pelo

Evan e Seth non sono i ragazzi più popolari del liceo, e quando a poche settimane dal diploma si rendono conto che la festa della loro amica Jules sarà forse l'ultima occasione per finire a letto con le ragazze di cui sono innamorati, non ci pensano due volte e organizzano un piano per raggiungere il loro scopo. Con l'aiuto di Fogell, un loro amico nerd che possiede un documento falso, i due vogliono comprare più alcolici possibili per fare ubriacare le ragazze, ma ovviamente le cose si riveleranno più complicate del previsto. Scritto a tredici anni da Seth Rogen e Evan Goldberg, Superbad (permettetemi di usare il titolo originale e non il pessimo adattamento italiano) è una tipica commedia americana dall'umorismo che non va tanto per il sottile, ma che, al contrario di molte altre opere del genere, riesce a non svilire i personaggi facendoli sembrare delle macchiette. I protagonisti anzi sono il punto forte della pellicola, grazie alla loro ottima caratterizzazione e alla realistica interpretazione di un timido Michael Cera, uno sboccato Jonah Hill e di un memorabile Christopher Mintz-Plasse. La fine dell'adolescenza e l'inizio dell'età adulta, e ciò che comportano nelle vite dei ragazzi, nelle loro amicizie e nei loro amori, sono ben rappresentate, e quest'ultima folle giornata sembra quasi un'ultima prova da superare prima del grande passo. Le risate non mancano, anche se le situazioni non sono particolarmente originali, ma l'insieme ben calibrato di personaggi riusciti (i due poliziotti forse sono un po' fuori posto), momenti ridicoli e atmosfera retrò rende Superbad una delle commedie più godibili degli ultimi anni, facendolo diventare un film culto le cui battute continuano ad essere citate e i cui personaggi non vengono dimenticati facilmente.
VOTO: 7/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
Suxbad - Tre menti sopra il pelo
Titolo Originale:
Superbad
Regia:
Greg Mottola
Soggetto:
Evan Goldberg, Seth Rogen
Sceneggiatura:
Evan Goldberg, Seth Rogen
Anno:
2007
Genere:
Commedia
Interpreti Principali:
Jonah Hill, Michael Cera, Christopher Mintz-Plasse, Bill Hader, Seth Rogen, Emma Stone
Durata:
113 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Tutti per Uno (1964)

I Beatles sono un fenomeno musicale e culturale che ha dominato una parte importante del ventesimo secolo. In Tutti per uno seguiamo una frenetica giornata del quartetto, diviso tra prove, fughe dalle fan scatenate e dirette televisive. Uscito nel 1964, A hard day's night (il titolo originale) è il primo film dei Beatles, ed è un tassello fondamentale per lo sviluppo della Beatlemania. Girata come un finto documentario, la pellicola è una commedia musicale frizzante, che non lascia respiro allo spettatore, catapultandolo tra raffiche di battute e gag comiche (umorismo inglese, of course) e inseguimenti. Data perciò la natura di mockumentario, la trama è abbastanza semplice, ed è un pretesto per inserire i quattro di Liverpool in situazioni assurde e divertenti, contrapponendoli al personaggio del nonno di Paul McCartney, che rappresenta l'opinione pubblica dell'epoca, sempre pronta a stroncare questo gruppo di giovani scatenati. I momenti musicali vedono protagoniste le canzoni estratte dall'omonimo album, che è stato registrato proprio come colonna sonora del film, e non sono minimamente invadenti, ma anzi rendono l'opera più godibile. Tecnicamente la scelta di usare il bianco e nero dà un tono tutto particolare al film, che, per essere solo un modo di pubblicizzare i Beatles, risulta ben diretto, con riprese originali che collaborano all'atmosfera allegra che si percepisce vedendolo. Concludendo, ogni fan dei Fab Four deve vedere questa pellicola, ma anche tutti gli altri non dovrebbero tirarsi indietro, data l'importanza storica e la gradevolezza generale del prodotto.
VOTO: 7/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
Tutti per uno
Titolo Originale:
A hard day's night
Regia:
Richard Lester
Sceneggiatura:
Alun Owen
Anno:
1964
Genere:
Commedia, musicale
Interpreti Principali:
John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, Wilfrid Brambell
Durata:
87 min
Nazionalità:
Gran Bretagna
Colore:
B/N

L'Ultimo Terrestre

Dopo aver letto alcuni romanzi a fumetti del mio concittadino Gipi, alias Gianni Pacinotti, ho voluto approfondirne la conoscenza anche con la sua prima opera cinematografica.
L’ultimo terrestre è la storia di Luca, un giovane uomo, emarginato a causa di numerosi problemi relazionali e blocchi emotivi, che, alla vigilia di un annunciato sbarco alieno sulla Terra, sembra davvero essere l’unico umano in mezzo a tante figure stravaganti, egoiste o cattive. Il mondo intorno a lui è così alienato che neanche l’arrivo degli extraterrestri non sconvolge più di tanto la routine, ma anzi diventa un argomento di conversazione come un altro.
Gli alieni sembrano essere soltanto un pretesto (tant’è che sono rappresentati nella loro forma più classica, senza una particolare ricerca stilistica) per raccontare una realtà cruda e anonima di uno stile di vita altrettanto piatto, contraddistinto dalla cattiveria e dall’egoismo.
Il protagonista de L’ultimo terrestre non è molto diverso dai personaggi che Gipi rappresenta nei suoi fumetti: esseri semplici ma profondi, che rifiutano la realtà in cui si trovano ma che ne sono sopraffatti, salvo poi trovare un’inaspettata via di fuga.
Il film si presta forse a più livelli di lettura… o forse no. Tant’è che offre diversi spunti di interpretazione e questa difficoltà nella comprensione completa fa dell’opera un lavoro non troppo incisivo. Se la lentezza e la riflessività funzionano benissimo nei disegni del fumettista pisano, in questo film sembrano aspetti se non negativi, quantomeno ingiustificati. Nel complesso non è un film noioso, ma forse qualche tempo morto (anche se voluto) c’è.
Nei panni di Luca troviamo Gabriele Spinelli, volto volutamente sconosciuto la cui interpretazione (caratterizzata da un forte accento pisano) definisce minuziosamente un personaggio insicuro (come il tratto di Gipi) ma non per questo indeterminato.
Nonostante tutto l’opera prima di Pacinotti non è per niente da buttare. Nel panorama italiano, anzi, è un film che senza dubbio si distingue per il suo non essere scontato.

VOTO: 6/10

Il Buono
Scheda Tecnica
Titolo:
L’ultimo Terrestre
Regia:
Gian Alfonso “Gipi” Pacinotti
Soggetto:
Giacomo Monti (graphic novel “Nessuno mi farà del male”)
Sceneggiatura:
Gian Alfonso “Gipi” Pacinotti
Anno:
2011
Genere:
Drammatico, fantascienza
Interpreti Principali:
Gabriele Spinelli, Roberto Herlitzka, Anna Bellato, Luca Marinelli, Paolo Mazzarelli
Durata:
100 min
Nazionalità:
Italia
Colore:
Colore

The Wrestler

Randy "The Ram" Robertson è stato una stella del wrestling negli anni '80, ma ora il grande pubblico l'ha dimenticato e lui si ritrova a lavorare part-time in un supermercato, lottando nelle palestre durante i weekend e sopravvivendo tra ferite dolorose e dipendenza dalle droghe. Dopo aver sfiorato la morte a causa di un infarto, Randy vuole rimettere ordine nella sua vita e perciò decide di riallacciare i rapporti con sua figlia. The Wrestler è un film di Darren Aronofsky uscito nel 2008, e racconta con stile quasi documentaristico la piatta esistenza di un uomo che si rifugia in un mondo fatto di personaggi colorati, luci abbaglianti e folle esultanti per fuggire da una vita che lo vede perdente. Per Randy i colpi subiti sul ring, le cadute, i tagli con il filo spinato sono meno dolorosi rispetto al capo che al lavoro lo maltratta, al padrone di casa che lo chiude fuori perché non ha pagato l'affitto, alla figlia che non vuole più parlare con lui. È il pubblico che acclama il suo nome che spinge The Ram a fare quello che fa, mettendo in pericolo la sua già precaria salute combattendo per pochi dollari, ma facendolo sentire più vivo che mai. Aronofsky confeziona un film realistico (molti wrestler si sono congratulati con il regista) che mostra le ombre di un mondo che per il pubblico occasionale è solo un grande circo fatto da omoni muscolosi che fingono di picchiarsi. Il ruolo da protagonista, che inizialmente era stato pensato per Nicholas Cage, è andato a Mickey Rourke, un attore che non ha avuto una vita meno turbolenta del personaggio che porta sullo schermo e che interpreta alla perfezione, sia nei momenti più fisici che in quelli più riflessivi, che non risultano mai eccessivamente melodrammatici come spesso accade in film del genere. Lo stile da documentario di Aronofsky, con la telecamera a mano che segue il protagonista (che sembra sempre camminare verso il ring nel buio del backstage) è adatto all'atmosfera della pellicola, anche se dopo un po' potrebbe diventare ripetitivo. Le musiche non potevano non essere tutti pezzi hard rock anni '80, gli anni d'oro di The Ram, più una ballata scritta da Bruce Springsteen appositamente per la pellicola e che si può sentire sui titoli di coda. The Wrestler è un film con una storia non molto originale, ma concreto e coinvolgente, che non va sottovalutato solo per il tema che tratta, e che potrebbe andare di pari passo con il successivo Il Cigno Nero, che racconta una storia simile attraverso uno spettacolo diverso, la danza (ma che come Aronofsky ci fa notare ha più cose in comune con il wrestling di quanto ci si possa aspettare).
VOTO: 7/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
The Wrestler
Regia:
Darren Aronofsky
Sceneggiatura:
Robert D. Siegel
Anno:
2008
Genere:
Drammatico, sportivo
Interpreti Principali:
Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood
Durata:
112 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore