Chi ha incastrato Roger Rabbit

In un mondo dove i personaggi dei cartoni animati sono reali, interpretano della parti come se fossero attori e convivono con le persone reali, il coniglio Roger Rabbit è accusato della morte di R. K. Maroon, capo degli studi di animazione omonimi. Braccato dal terribile giudice Morton e dalle sue faine, Roger si rivolge a Eddie Valiant, un detective privato in carne ed ossa che in passato era specializzato in casi che riguardavano i cartoni, ma che ora li odia perché uno di loro ha ucciso suo fratello. Eddie scoprirà che la vicenda nasconde molto più di quello che sembra, e destreggiandosi tra i folli personaggi dei cartoni cercherà di scoprire il vero colpevole. Uscito nel 1988, Chi ha incastrato Roger Rabbit è un film a tecnica mista ovviamente, e unisce animazione e riprese in live action. La trama e l'atmosfera sono quelle di un noir, con l'investigatore alcolizzato, i vicoli malfamati, i ricatti e le sparatorie, ma inserite degli elementi anomali come i cartoni animati e tutto uscirà fuori dagli schemi. I personaggi dei cartoni sono folli e strampalati come ce li ricordiamo dai classici d'animazione Disney e Warner Bros, ed è proprio da là che arrivano: Chi ha incastrato Roger Rabbit vede infatti per la prima volta la collaborazione tra le due grandi case di produzione, che prestano i loro "attori" più conosciuti in modo che possano comparire nella storia. E così abbiamo un duello di pianoforte tra i litigiosi Paperino e Duffy Duck (scena fantastica!), Topolino e Bugs Bunny che prendono in giro il detective Eddie, e poi Dumbo, Titti, Pippo e tantissimi altri, usati sia per camei veloci che per scene con i protagonisti. Questo è chiaramente il punto forte di un film che ha dalla sua anche uno stupendo uso degli effetti speciali (le interazioni tra gli attori veri e quelli animati è perfetta, tanto da meritare un Oscar) e una serie di gag che richiamano l'epoca d'oro dei cartoni, tra incudini, buchi portatili e martelloni ACME. Nonostante l'uso di personaggi per bambini perciò Chi ha incastrato Roger Rabbit piacerà forse più ad un pubblico adulto, che potrà riconoscere i personaggi che ha amato in passato (e che lo divertono tuttora) e che apprezzerà il tocco noir dato alla trama.
VOTO: 7,5/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica
Titolo:
Chi ha incastrato Roger Rabbit
Titolo originale:
Who framed Roger Rabbit
Regia:
Robert Zemeckis
Soggetto:
Gary K. Wolf (storia breve)
Sceneggiatura:
Jeffrey Price, Peter S. Seaman
Anno:
1988
Genere:
Commedia, giallo, animazione
Interpreti Principali:
Bob Hoskins, Christopher Lloyd, Joanna Cassidy
Doppiatori Italiani:
Marco Mete, Paila Pavese, Roberto Del Giudice
Durata:
103 min 
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Emotivi Anonimi

Ancora a parlarvi di una commedia francese. Non so cos'è successo, sarà che ultimamente ho voglia di pensare di meno, di impegnarmi di meno nella visione, ma ribadisco che ultimamente i registi francesi lavorano molto bene; altro che i nostri cinepanettoni.
Emotivi anonimi altro non è che una commedia romantica confezionata elegantemente. Viene sfrondata dalle solite e innumerevoli classiche scene romantiche, per lasciare spazio ad una passione amorosa viscerale che si sublima per mezzo di un ingrediente eccezionale: il cioccolato.
E' difatti una cioccolateria il luogo di incontro fra Angélique e Jean-René. Quest'ultimo ne è il proprietario, ed è in piena crisi economica perché non riesce più a vendere il suo prodotto. Ha assunto per questo scopo un nuovo addetto alle vendite: Angélique. 
La specialità di Angélique è però creare cioccolatini deliziosi, non venderli, a causa del suo carattere introverso e della sua emotività estrema. Già nel suo precedente impiego Angélique lavorava per un noto ed eccellente produttore di cioccolato, con cui aveva concordato però di rimanere nell'anonimato. Sul mistero di chi fosse quest'abile figura nell'ombra si erano create delle leggende, da cui scaturì il nome “l'eremita”.
L'incontro fra i due sarà estremamente spigoloso e inusuale, perché anche Jean-Renè come Angélique, ha problemi nel rapportarsi con l'altro sesso e più in particolare a creare una certa intimità. Le situazioni che si verranno a creare fra loro saranno divertenti e graziose. 
Il film scorre bene, è leggero, si vede gradevolmente, non ha particolari velleità artistiche ma riesce a ricreare atmosfere sognanti, quasi fuori dal tempo e dallo spazio. Il regista ci mostra una delle caratteristiche più imperscrutabili e profonde dell'animo umano, l'emozione. Oggi più che mai stiamo diventando incapaci di controllarle, di mostrarle e di accettarle. Così il film esagera ed esaspera fino al comico, situazioni in cui ci possiamo riconoscere, specchiare. Può capitare che dentro il film troviamo qualche consiglio, qualche incoraggiamento per le nostre paure.
Mi è piaciuta molto l'interpretazione di Benoit Poelvoodre nei panni di Jean-Renè, già l'avevo visto superbamente in Il mio miglior incubo (film dello stesso genere che consiglio), e qui riconferma la mia impressione. Emotivi anonimi si inserisce in quei film che non eccellono ma che ti permettono una visione facile e che non annoia.

Voto: 6.5/10

Il brutto

Scheda Tecnica:
Titolo:
Emotivi Anonimi
Titolo Originale:
Les Émotifs anonymes
Regia:
Jean-Pierre Améris
Sceneggiatura:
Jean-Pierre Améris, Philippe Blasband
Anno:
2010
Genere:
Commedia, Romantico
Interpreti Principali:
Benoît Poelvoorde, Isabelle Carré
Durata:
80 min
Nazionalità:
Francia, Belgio
Colore:
Colore

Misery non Deve Morire

Paul Sheldon è uno scrittore celebre soprattutto per i romanzi che hanno come protagonista Misery Chastain, un’eroina ottocentesca. In seguito ad un incidente, durante una bufera di neve, viene soccorso e ospitato da Annie Wilkes, che casualmente è anche una sua grandissima ammiratrice. Annie mostra subito degli evidenti segni di insania mentale e Paul scopre di essere prigioniero della sua salvatrice. Quando quest’ultima, nell’ultimo romanzo di Paul, leggerà che Misery muore, andrà su tutte le furie ed obbligherà lo scrittore a dare forma ad un nuovo romanzo dove far tornare in vita la sua eroina, non mancando di infliggergli delle dolorose torture per i motivi più disparati.
La trama di Misery non deve morire è tratta da un romanzo di Stephen King (intitolato semplicemente Misery), e le differenze con il libro sono molteplici. Sorvolando sulle modifiche fatte allo svolgimento della storia, per motivi puramente cinematografici, non si può non fare una critica ai personaggi. Paul Sheldon (interpretato da un James Caan forzatamente espressivo), eccetto che in qualche momento, manca di una particolare caratterizzazione anche nel romanzo, ma il personaggio di Annie Wilkes (Kathy Bates, forse esasperata ma accettabile) nella storia di King è descritto quasi minuziosamente, specie per quanto riguarda i comportamenti, mentre nel film gli sprazzi di pazzia sono pochi e mal distribuiti. Anche la suspense risulta fiacca, il taglio thriller risalta raramente e in maniera superficiale.
A differenza della grande maggioranza dei giudizi che ho letto in giro, secondo il mio parere, il film di Rob Reiner riesce solo in parte a trasporre la storia originale, soprattutto perché tralascia alcune componenti fondamentali che servirebbero a capire meglio i personaggi e il legame che si crea fra di loro. Seppur alcune parti sarebbero comunque state tagliate (il romanzo è abbastanza lungo), rimanere più fedeli all’opera di King avrebbe dato risultati migliori.

VOTO: 5,5/10

Il Buono

Scheda Tecnica
Titolo:
Misery non deve morire
Titolo Originale:
Misery
Regia:
Rob Reiner
Soggetto:
Stephen King (romanzo)
Sceneggiatura:
William Goldman
Anno:
1990
Genere:
Thriller
Interpreti Principali:
James Caan, Kathy Bates, Richard Farnsworth
Durata:
107 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Questo Pazzo, Pazzo, Pazzo, Pazzo Mondo

Un gruppo eterogeneo di persone assiste ad un incidente stradale e accorre per prestare il primo soccorso all'automobilista che sfrecciando a velocità folle è uscito di strada. La vittima si rivela essere "Smiler" Grogan un criminale evaso di prigione, che prima di spirare decide di rivelare alle persone presenti il luogo dov'è nascosto il suo bottino. Inizialmente diffidenti, ma poi sempre più esaltati, i vari personaggi partono in una folle corsa verso il denaro, ostacolandosi a vicenda per poter arrivare per primi. Uscito originariamente nel 1963, Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo è una delle commedie più mastodontiche che abbia mai visto: quasi tre ore di durata, decine di personaggi protagonisti (tra cui Spencer Tracy e Peter Falk), una cinquantina di cammei illustri di celebri attori che hanno fatto la storia della commedia americana (citando i più famosi: Jerry Lewis, i Tre Marmittoni, Buster Keaton, Jack Benny) e ad occhio e croce un budget piuttosto alto per l'epoca. Nato da un'idea dello sceneggiatore William Rose, questo film rappresenta un enorme omaggio alle commedie del cinema muto, basate su comicità slapstick e scene folli. Abbiamo in pratica tre ore di assurdi inseguimenti, distruzioni esagerate, incidenti catastrofici e personaggi sopra le righe, tanto che sembra di vedere un cartone animato interpretato da attori in carne ed ossa. La storia ci mette poco ad ingranare, e dopo un'introduzione che getta le basi, si parte subito ad un ritmo forsennato, dando il giusto spazio a tutti i protagonisti e calando solo un po' dopo la metà, per poi riaccelerare in vista del pirotecnico finale. Le gag non sono tutte originalissime, ma dato che ce ne sono in quantità industriale non si sente troppo l'effetto del già visto (che comunque permea tutto il film, data la volontà di ricordare un certo tipo di cinema), e si riesce a divertirsi senza troppi problemi. Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo è quindi un film adatto a chi apprezza la comicità vecchio stile e non pretende troppo da una pellicola fatta per intrattenere e citare il passato, offrendo parecchie risate facili e senza pensieri.
VOTO: 7/10

Il Cattivo.
Scheda tecnica
Titolo:
Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo
Titolo originale:
It's a mad, mad, mad, mad world
Regia:
Stanley Kramer
Sceneggiatura:
William Rose, Tania Rose
Anno:
1963
Genere:
Commedia, avventura
Interpreti Principali:
Spencer Tracy, Milton Berle, Sid Caesar, Buddy Hackett, Dorothy Provine, Ethel Merman
Durata:
192 min (originale), 174 min (restaurata), 154 min (rimontata)
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Il Delitto Perfetto

Tony Wendice da tempo è a conoscenza del fatto che sua moglie ha un amante e decide che questo tradimento deve essere punito con la morte. Non volendo essere lui l’assassino, trova il modo di ricattare un suo vecchio compagno d’università affinché sia quest’ultimo a compiere l’omicidio. Wendice sfrutta ogni circostanza per architettare il delitto perfetto, ma prima che il piano prenda vita, sarà proprio l’amante di sua moglie, uno scrittore di libri gialli, a metterlo in guardia: “Nei romanzi le cose vanno come l'autore vuole che vadano ma nella vita no, mai.”
Alfred Hitchcock non ha certo bisogno di presentazioni. Il delitto perfetto non è il primo titolo nella lunghissima lista attribuita al maestro del brivido, ma probabilmente sancisce l’inizio di una serie di capolavori del thriller, ricordati ancora oggi, come La finestra sul cortile, La donna che visse due volte e, ovviamente, Psyco.
Prendendo spunto da un dramma di Frederick Knott, Hitchcock riesce a cucire una trama molto complessa in modo impeccabile; un puzzle i cui tasselli vengono fuori piano piano, un pezzo alla volta. È incredibile come un film degli anni ’50, un’epoca che oggi ci sembra lontanissima, sia in grado di tenere alta la tensione, senza l’utilizzo di particolari mezzi tecnologici, ma basandosi esclusivamente sulla musica, sulla regia e sulla recitazione degli attori.
Sul set pochissimi attori: Ray Milland, Grace Kelly, Robert Cummings e John Williams; una gestualità ed un modo di recitare che sicuramente non siamo abituati a vedere ai giorni nostri, ma non per questo carenti di efficacia e trasporto.
Pellicola che gli appassionati di thriller dall’incastro perfetto non possono lasciarsi sfuggire.

VOTO: 8/10

Il Buono

Scheda Tecnica
Titolo:
Il delitto perfetto
Titolo Originale:
Dial M for murder
Regia:
Alfred Hitchcock
Sceneggiatura:
Frederick Knott
Anno:
1954
Genere:
Thriller
Interpreti Principali:
Ray Milland, Grace Kelly, Robert Cummings, John Williams, Anthony Dawson
Durata:
105 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore