The Tourist

Una splendida donna di nome Elise (Angelina Jolie) è in una camera d'albergo in Francia, esce come sempre per andare al bar. Una volta seduta, riceve una lettera da un pony express. In questa lettera sono scritte delle istruzioni che deve eseguire per rincontrare un uomo, autore della lettera. Tutto ciò avviene sotto la sorveglianza dell'interpol e anche di uno strano tipo. Entrambi con qualche difficoltà la seguono, per riuscire a trovare il misterioso ricercato. Però dato che nessuno conosce la faccia dell'uomo, lei come scritto nella lettera, selezionerà una persona a caso un all'interno di un treno fingendo che sia lui. L'uomo scelto sarà Frank Tupelo (Johnny Depp), un professore di matematica del Winsconsin, che suo malgrado si troverà ad affrontare innumerevoli peripezie, perché ammaliato dalla splendida Elise.
Il film nei primi minuti scorre piacevolmente, aumentando a poco a poco la curiosità e mettendo sul piatto una storia che potrebbe diventare interessante. Purtroppo però quando le scene si trasferiscono a Venezia, il film comincia a precipitare inesorabilmente. C'è un completo distacco narrativo con la prima parte, ci si perde in scene d'azione senza alcuna brillantezza, piene di "scene già viste" e di luoghi comuni (anche sugli italiani ovviamente). E' un minestrone di sentimentalismo romantico (di scarso impatto emotivo) e ironia (poco curata) in una spy story che non convince.
Per quel che riguarda i due attori principali, sembra non esserci intesa. E' uno dei rari casi in cui il poliedrico Johnny Depp non sia riuscito ad esprimere il massimo. Anche la Jolie non entusiasma, anche perchè entrambi i personaggi mancano di una caratterizzazione, di uno spessore. Ci sono anche delle piccole parti interpretate da attori italiani (Marcorè, De Sica, Frassica, Bova) che fanno il loro dovere ma che non arricchiscono ne impoveriscono le sorti del film. La nota positiva è che nonostante tutto, non ci si annoia completamente (anche se si immaginano le scene che seguiranno) perchè il ritmo è buono e una volta partita l'azione non ci sono punti morti. Sarebbe stato di certo più gradevole se le aspirazioni fossero state minori e ci si fosse concentrati su una storia meno complessa, su una regia più leggera. Sicuramente sarebbe stato un film meno caratterizzato, ma probabilmente più apprezzabile.

Voto: 5/10

Il brutto

Scheda tecnica
Titolo:
The Tourist
Regia:
Florian Henckel von Donnersmarck
Soggetto:
Jérome Salle
Sceneggiatura:
Florian Henckel von Donnersmarck, Julian Fellows, Cristopher McQuarrie
Anno:
2010
Genere:
Thriller, Drammatico
Interpreti Principali:
Johnny Depp, Angelina Jolie, Paul Bettany, Timothy Dalton
Durata:
103 min
Nazionalità:
USA, Francia, Italia
Colore:
Colore

Pirati dei Caraibi - Oltre i Confini del Mare

A Londra per salvare l'amico Gibbs, capitan Jack Sparrow scopre che una sua vecchia fiamma, Angelica, si spaccia per lui per trovare una ciurma che la segua alla ricerca della fonte della giovinezza. Jack si ritroverà suo malgrado a bordo della nave del terribile pirata Barbanera, costretto a guidarlo verso la fonte prima che la raggiungano gli spagnoli o gli inglesi, questi ultimi guidati da Barbossa, che dismessi i panni di pirata è diventato un ufficiale della corona. Quarto film della fortunata saga, Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare cambia regista ma non la formula classica della serie, presentandosi come un divertente film d'azione, che alterna combattimenti all'arma bianca, battute spiritose e inseguimenti. Johnny Depp con il suo Jack Sparrow (Capitan Jack Sparrow, per la precisione) la fa da padrone, risultando quasi sempre al centro delle vicende, e questo crea qualche problemino qua e là, a causa di alcune forzature o esagerazioni che lo fanno sembrare più un supereroe imbattibile che un pirata. A volte si sente la mancanza di Keira Knightley e Orlando Bloom, che rendevano le pellicole precedenti più equilibrate e meno rivolte al solo Sparrow, ma i nuovi comprimari sono ben inseriti, in particolare la bellissima Penélope Cruz nei panni di Angelica e Ian McShane che porta sullo schermo un perfetto Barbanera, sadico e malvagio. Forse la storia è un po' semplice rispetto alle vicende che si intrecciavano nella precedente trilogia, ma Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare risulta comunque un'opera godibile e avvincente, adatta per passare un paio d'ore di divertimento. Le storie di pirati ancora da raccontare sembrano ancora moltissime, quindi aspettiamoci altri sequel, sperando che la formula non inizi a diventare ripetitiva.

VOTO: 7/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica
Titolo:
Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Titolo originale:
Pirates of the Caribbean: On stranger tides
Regia:
Rob Marshall
Soggetto:
Ted Elliott, Terry Rossio, Tim Powers
Sceneggiatura:
Ted Elliot, Terry Rossio
Anno:
2011
Genere:
Commedia, avventura, fantasy
Interpreti Principali:
Johnny Depp, Penélope Cruz, Ian McShane, Geoffrey Rush
Durata:
137 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Four Rooms

Ted è un giovane fattorino costretto a mandare avanti da solo un celebre hotel di Los Angeles, la notte di capodanno. La serata prenderà risvolti tanto bizzarri quanto stressanti per il povero Ted che, tentato da mance sempre più laute, si troverà a dover fare cose sempre più assurde, in situazioni sempre più grottesche.
Il film è diviso in quattro spezzoni, ognuno ambientato in una camera diversa, da qui il titolo Four rooms. La vera particolarità del film, in realtà, è che ogni spezzone è girato da un regista diverso.
Dopo il successo di Pulp Fiction, Quentin Tarantino ha chiamato all’appello Allison Anders, Alexandre Rockwell e Robert Rodriguez per affiancarlo in questo progetto dal risultato altalenante, a dire il vero. È difficile dare un giudizio unitario al film sapendo che i meriti e i demeriti non vanno ad una sola persona. Diciamo che, a parer mio, gli spezzoni più interessanti sono quelli che occupano la seconda metà del film, ovvero quelli firmati Rodriguez e Tarantino. La parte girata dal buon vecchio Quentin è forse quella che sulle prime risulta un po’ noiosa, ma che conclude il film in modo eccezionale: ogni aspetto registico concorre a dare al film un finale più che esilarante! Lo spezzone di Rodriguez, invece ha uno svolgimento piuttosto interessante ed un finale piuttosto divertente, in seguito ad una serie di equivoci (e non) che si presentano tutti insieme. Gli altri due episodi, sinceramente, mi hanno lasciato un po’ così… specie il primo, quello della Anders, che ho trovato quasi superfluo o, quantomeno, molto poco coinvolgente.
L’attore che la fa da padrone per tutto il film non può che essere quello che veste i panni del povero Ted, ovvero uno strabiliante Tim Roth dalle movenze e dalle espressioni sempre cangianti, mai troppo esagerate e assolutamente adatte al mood del personaggio. Immancabile anche la partecipazione dello stesso Tarantino in un cast composto, tra gli altri, da Madonna, Valeria Golino, Antonio Banderas e Bruce Willis.
Come dice una mia amica, bisognerebbe dare quattro valutazioni e quattro giudizi diversi su questo film… non è certo facile fare una media. Diciamo che la piacevolezza della pellicola sale man mano che la storia va avanti, ma i momenti interessanti sono purtroppo pochi.

VOTO: 6,5/10

Il Buono

Scheda tecnica
Titolo:
Four Rooms
Regia:
Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino
Sceneggiatura:
Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino
Anno:
1995
Genere:
Commedia
Interpreti Principali:
Tim Roth, Quentin Tarantino, Madonna, Valeria Golino, Antonio Banderas, Bruce Willis, David Proval, Jennifer Beals.
Durata:
98 min
Nazionalità:
USA
Colore:
colore

Il Discorso del Re

Giorgio V, re d'inghilterra, stava invecchiando divenendo sempre più preoccupato per il futuro della monarchia. Ciò accadeva perchè non vedeva nel suo successore (il figlio Edoardo VIII) una guida sobria per il paese. In punto di morte però, in condizioni mentali precarie, elogia il coraggio del suo secondo genito Albert. Queste parole sembrano l'ennesimo vaneggiamento, dato che Albert è estremamente insicuro, e la manifestazione più eclatante di questa inscurezza è la sua balbuzie. Nell'era degli annunci radio da parte dei reggenti per rassicurare il popolo, questo disordine linguistico rappresentava un forte handicap. Albert, dopo aver provato vari specialisti per risolvere questo problema troverà, grazie all'aiuto della moglie, un bizzarro dottore che si occupa di difetti del parlato. Con quest'ultimo instaurerà un rapporto complesso e allo stesso tempo profondo che lo aiuterà a confrontarsi con se stesso e che darà vita ad una solida amicizia.
Una delle cose che si apprezza di più in questo film è la grazia, una speciale capacità di raccontare in maniera acuta e senza sbavature una mescolanza di eventi e sentimenti. C'è una sensibilità radicata che permette di trattare temi difficili senza buonismo e senza cinismo. Una forte componente sentimentale viene ritratta nel film, come la paura e la solitudine, emozioni e sentimenti che ognuno di noi si trova ad affrontare (anche se in maniera differente). La figura di Albert è molto interessante perchè rappresenta, nonostante le sue difficoltà, una vincita morale, una tenacità nelle difficoltà; cosa che ognuno di noi vorrebbe applicare per la sua vita. Un'altro aspetto degno di nota è l'importanza della sostanza rispetto all'apparenza espletata dal dottor Lionel Logue. Quest'ultimo infatti oltre ad essere eccentrico, lascia da parte tutte le riverenze sociali che in qualche modo erano un'ulteriore barriera per la situazione di Albert, ma si concentra sulle capacità, sulla condizione umana del suo paziente.
Tutti questi temi e sensazioni vengono raccontati all'interno di un contesto storico molto difficile, quello dell'avvento del nazismo, in cui ci saranno da prendere scelte difficili. Il film scorre con una splendida fluidità narrativa, senza mai annoiare in un crescendo emotivo. La regia è pacata, elegante e gli attori donano credibilità e personalità ai vari personaggi. In particolare i due protagonisti intepretati rispettivamente da Colin Firth (che ha vinto l'Oscar) e Geoffrey Rush. In definitiva è un film completo che riesce ad unire l'umorismo a temi profondi attraverso una storia ben raccontata e stilisticamente graziosa. Un film di cui consiglio vivamente la visione.

Voto: 8,5/10

Il Brutto

Scheda tecnica
Titolo:
Il discorso del re
Titolo originale:
The King's Speech
Regia:
Tom Hooper
Sceneggiatura:
David Seidler
Anno:
2010
Genere:
Storico, drammatico
Interpreti Principali:
Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce
Durata:
111 min
Nazionalità:
Regno unito, Australia
Colore:
Colore

Machete

Un ex agente federale di nome Machete viene assoldato per assassinare il senatore McLaughlin, ma mentre è pronto a sparare appostato sul tetto di un edificio viene tradito e ferito dalla stessa organizzazione che l'ha assunto. Facendosi strada tra intrighi politici e boss della droga, Machete cercherà di ottenere la sua vendetta e di chiudere parecchi conti in sospeso. Nel 2007 esce al cinema Grindhouse, un progetto congiunto di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, formato da due film e vari trailer fasulli, il tutto ideato come omaggio al cinema di serie B anni 70. Tra i trailer spiccava quello di Machete, il cui successo ha convinto il regista messicano a dirigere un vero e proprio film dedicato a questo personaggio. La storia è semplice ed è praticamente un pretesto per mostrare scene violente, deliranti e assurde: Rodriguez non si pone limiti e scatena la sua folle fantasia, mostrandoci combattimenti in cui il protagonista armato di lame di vario tipo taglia teste, arti o qualunque cosa gli capiti sotto tiro, resistendo a qualunque attacco e dicendo poche ma memorabili battute da duro. Il film è una girandola continua di idee, e l'abilità del regista nel non prendersi mai sul serio rende tutto divertente e epico, tra criminali con la katana, preti armati di fucile a pompa, automobili con lanciarazzi sul cofano e tante, ma proprio tante belle ragazze, spesso nude o seminude e che finiranno tutte, inevitabilmente, tra le possenti braccia del nostro eroe. Il volto butterato di Danny Trejo è perfetto nel ruolo del protagonista, ma anche la scelta dei comprimari non è stata fatta casualmente, con Jessica Alba, Michelle Rodriguez e Lindsay Lohan che mandano il tilt il rilevatore di figaggine femminile, Robert De Niro nei panni del senatore razzista McLaughlin e Steven Seagal in quelli del boss Torrez, fantastici entrambi nel finale. Tecnicamente il film richiama in tutto e per tutto i vecchi B-movies, a partire dall'effetto rovinato della pellicola, le zoomate improvvise e con tanto di roboante annuncio finale di ben due sequel. Nonostante tutto ciò Rodriguez è riuscito ad inserire nel suo film anche un messaggio da trasmettere allo spettatore, mostrandoci l'ottusità e le manovre politiche di certi personaggi pronti ad imbracciare le armi contro gli immigrati, messaggio molto attuale e che forse risulta più convincente in una pellicola del genere che in tante altre campagne più serie e rispettabili. Machete è un film riuscito da ogni punto di vista, divertente come pochi altri, ma che ovviamente va visto senza pretese di realismo e preparati ad una sana dose di trash. Di quello buono però.
VOTO: 8/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica
Titolo:
Machete
Regia:
Robert Rodriguez, Ethan Maniquis
Sceneggiatura:
Robert Rodriguez, Rebecca Rodriguez
Anno:
2010
Genere:
Azione, splatter
Interpreti Principali:

Danny Trejo, Jessica Alba, Robert De Niro, Michelle Rodriguez, Cheech Marin, Lindsay Lohan, Don Johnson, Steven Seagal
Durata:
105 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Buried - Sepolto

È innegabile che, quando senti parlare per la prima volta di un film dove c’è uno che rimane chiuso dentro ad una bara sotto terra e che non si vede altro che lui per tutto il film, ti dici che quello è un film da vedere, anche se sai già che la cosa potrebbe essere giusto un pelino angosciante.
Vittima innocente di una guerra che non è stato lui a combattere, Paul Conroy si risveglia sepolto vivo in una cassa di legno, sperduto chissà dove nel territorio iracheno. Pochi mezzi per fare luce dentro ad un luogo così stretto e un telefono cellulare per comunicare con l’esterno.
Rodrigo Cortés, con Buried, ci porta in uno dei più grandi incubi dell’uomo: quello di svegliarsi nella propria bara. Lavorare con dei forti contrasti chiaroscurali e con riprese molto “strette” riesce a rendere abbastanza l’idea; anche se, è innegabile, il film presenta qualche pecche e alcune situazioni piuttosto inverosimili, senza scadere però nel ridicolo, se non in un paio di frasi che un uomo sepolto vivo non direbbe mai, neanche per smorzare la tensione. Non posso giurare che la tensione sia tenuta alta per tutti i 90 minuti di durata (credo dipenda anche dal dove e dal quando si guardi il film), ma l’intento c’è e si vede.
La critica del film è fortissima e tocca svariati argomenti della società odierna, in particolare quella americana. Ammesso che fosse nell’intento del regista, si può anche scorgere un lato più profondo, che va oltre alla denuncia facile. Se non altro, il finale del film ci palesa, ancora un volta, quanto la vita possa essere estremamente ironica.
Protagonista unico – accompagnato solo da voci – di Buried è Ryan Reynolds, attore che non amo particolarmente ma che comunque regge bene la parte.
Complessivamente, questa è una pellicola discreta, che alterna trovate interessanti a momenti un po’ più lisci. Ritengo però che con qualche sforzo in più, il fattore psicologico potesse essere approfondito maggirormente.

VOTO: 6/10

Il Buono

Scheda tecnica
Titolo:
Buried – Sepolto
Titolo originale:
Buried
Regia:
Rodrigo Cortés
Sceneggiatura:
Chris Sparling
Anno:
2010
Genere:
Drammatico, thriller
Interpreti Principali:
Ryan Reynolds
Durata:
95 min
Nazionalità:
Spagna, USA, Francia
Colore:
Colore

Thor

Thor, dio del tuono e figlio di Odino, con un'azione impulsiva e sconsiderata scatena una guerra tra gli asgardiani e i giganti di ghiaccio, rompendo la secolare tregua tra le due fazioni. Il giovane verrà quindi privato dei suoi poteri e esiliato sulla Terra dove dovrà imparare ad essere più maturo e responsabile. Thor fa parte del filone di film sui supereroi che negli ultimi anni ha avuto molto successo, avendo però il difficile compito di inserire temi nuovi e particolari nella saga degli eroi Marvel. La magia e gli dei sono elementi difficili da incastrare nel mondo futuristico e tecnologico che ci è stato presentato finora con Iron Man o L'incredibile Hulk, ma da questo punto di vista è stato fatto un buon lavoro. Il regista si dimostra molto bravo anche nel tratteggiare il rapporto famigliare tra Odino, Thor e suo fratello Loki (temi che richiamano le opere di Shakespeare, ed infatti Kenneth Branagh è un veterano in questo campo), e le scene ad Asgard risultano le migliori della pellicola, sia a livello di storia e dialoghi che per le imponenti scenografie create a computer. Quando però si arriva sulla Terra si scoprono i punti deboli: probabilmente sotto pressioni degli studios e non per scelta personale del regista, il film cambia tono, alleggerendosi notevolmente inserendo scene che dovrebbero essere comiche, ma che risultano solo scontate e forzate. Anche il personaggio di Natalie Portman (perché me la sprecate per parti del genere?) è quasi solo una macchietta, aggiunta per dire qualche battuta spiritosa e far innamorare Thor, in pochissimo tempo tra l'altro. Le ovvie scene d'azione fortunatamente sono epiche quanto ci si aspetterebbe da una pellicola che parla di un omone che controlla i fulmini e combatte con un martello enorme, anche se forse si poteva fare qualcosina in più per gli effetti speciali, che sembrano un po' vecchiotti in certi momenti. Thor è un film che piacerà più agli appassionati di fumetti, grazie anche alle citazioni nascoste qua e là (a questo proposito vi ricordo la scena dopo i titoli di coda), ma che se fosse stato diretto evitando di prendere per forza la direzione del blockbuster avrebbe potuto essere un prodotto molto migliore.
VOTO: 6,5/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica
Titolo:
Thor
Regia:
Kenneth Branagh
Soggetto:
J. Michael Straczynski, Mark Protosevich (Fumetto)
Sceneggiatura:
Ashley Miller, Zack Stentz, Don Payne
Anno:
2011
Genere:
Supereroi, fantasy, azione
Interpreti Principali:
Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Anthony Hopkins
Durata:
130 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore