Brick - Dose Mortale

Una giovane ragazza, viene uccisa in circostanza misteriose. Prima di morire, chiede aiuto a Brendan, il suo ex che non vede da due mesi. Quando questo decide di tirarla fuori dai casini in cui si è messa, lei rifiuta l’aiuto e va incontro alla morte. Il giovane ragazzo, ancora molto innamorato, decide di indagare per trovare l’assassino.
Molto interessante questo primo lungometraggio di Rian Johnson: praticamente, un noir ambientato al liceo. Anche se l’ambiente scolastico viene frequentato poco, i continui richiami alla high school sottolineano la volontà del regista di riportare vicende a cui siamo cinematograficamente abituati dentro a un micro-macro-mondo che è quello della scuola.
Il ritmo della pellicola si alterna tra momenti statici e momenti più frenetici; la regia segue le vicende, con un largo uso del famoso effetto vertigo inventato da Hitchcock.
Intorno al protagonista Brendan, interpretato da un Joseph Gordon-Levitt perfettamente cinico, lucido e con le mani perennemente in tasca – tanto che sembra che indaghi non tanto per vendicare la ragazza, ma per un suo gusto personale, alla Holmes maniera – gira un’ampia gamma di personaggi tutti diversi fra loro e tutti tagliati col coltello, in quanto a caratterizzazione.
Attenta la scelta delle location, valorizzate dalla fotografia e dalla stessa interazione coi personaggi. Anche sceneggiatura (dello stesso Johnson) e colonna sonora si fanno notare per la loro essenzialità e il loro perfetto adattarsi al ritmo del film.
Tra le opere più recenti del regista troviamo Looper, ma sicuramente come inizio di carriera questo Brick non è per niente da sottovalutare.

VOTO: 7/10

Il Buono

Scheda Tecnica
Titolo:
Brick – Dose mortale
Titolo Originale:
Brick
Regia:
Rian Johnson
Sceneggiatura:
Rian Johnson
Anno:
2005
Genere:
Noir, drammatico
Interpreti Principali:
Joseph Gordon-Levitt, Nora Zehetner, Lucas Haas, Noah Fleiss,
Durata:
110 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Drag Me to Hell

Christine, impiegata di una banca e addetta ai prestiti, in un tentativo di impressionare il suo capo si rifiuta di aiutare una vecchia zingara che rischia di rimanere senza casa. Offesa per l'umiliazione subita, l'anziana lancia una maledizione sulla ragazza, che si ritroverà a combattere contro un demone che vuole portarla all'inferno. Dopo più di vent'anni da La casa 2, Sam Raimi decide di portare sul grande schermo un altro horror alla sua maniera, adattando un'idea avuta con il fratello Ted negli anni 90. Libero dalla serie di Spider-Man e dalle produzioni ad alto budget che da un certo punto di vista lo limitavano, Raimi torna quindi ad un prodotto a basso costo e libero dalle scelte imposte dai produttori. Ne esce così un'opera in cui il regista si diverte a tornare al suo stile giovanile che tanto lo ha reso famoso, fatto di alternanza tra commedia e orrore, ansia e demenzialità. La protagonista è costretta a subire cose disgustose e indicibili, ma spassose per lo spettatore, e che omaggiano spesso quello che capitava a Bruce Campbell nella trilogia de La casa: getti di sangue e altre sostanze corporee, botte in testa, voli e cadute. Tra citazioni e momenti inquietanti il ritmo è sempre ben gestito, lasciando il tempo di riprendere fiato prima di un'altra discesa in queste emozionanti montagne russe del terrore, che ci portano su un percorso prevedibile ma non per questo poco coinvolgente. Ottimi gli effetti speciali, spesso volutamente grezzi, e non male gli attori, in particolare la vecchia zingara, ma Drag me to hell ha qualcosa in più rispetto ai vecchi film horror di Raimi (calmi, non sto dicendo che sia migliore), ed è la morale. Una morale non particolarmente velata, uno sguardo senza pietà alla società che il regista ci fa intuire e che lo spettatore coglie senza quasi rendersene conto, preso com'è dalle avvincenti vicende di Christine. Sam Raimi dimostra quindi di essere un regista ancora capace di divertirsi con quello che fa, rimanendo fedele a se stesso e maturando con ogni nuovo progetto.
VOTO: 7,5/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
Drag me to hell
Regia:
Sam Raimi
Sceneggiatura:
Ivan Raimi, Sam Raimi
Anno:
2009
Genere:
Horror, commedia nera
Interpreti Principali:
Alison Lohman, Justin Long, Lorna Raver
Durata:
99 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Come un Tuono

Come un tuono si divide in tre parti, tutte legate fra loro, ma ognuna con un protagonista diverso.
La trama è difficilmente riassumibile – anche perché comporterebbe diversi spoiler – si può solo dire che la vicenda vede come primo protagonista un bravissimo Ryan Gosling nei panni di un motociclista che si guadagna da vivere facendo lavori decisamente pericolosi, un meno bravo Bradley Cooper nei panni di un poliziotto ambizioso nella parte centrale del film e, nell’ultima porzione, due giovani ragazzi. Ovviamente ognuno di questi protagonisti è strettamente legato con gli altri, ma le interazioni fra i vari personaggi avvengono spesso per vie “traverse”. La storia vuole sottolineare l’importanza delle scelte, in quanto le conseguenze possono essere talvolta spiacevoli e inaspettate.
L’opera di Derek Cianfrance risulterebbe anche interessante… peccato che in realtà dopo quasi due ore e mezza di film lo spettatore si trovi a dire “Sì, ok, ma quindi…”?
La parte con Gosling come protagonista regge benissimo (inevitabile il confronto con Drive), ma da metà in poi è il vuoto. Nonostante la pellicola voglia giocare proprio sulla continuità, sembra che questo fattore manchi, o quantomeno faccia fatica a trasparire. Sembra addirittura che ogni “spezzone” presenti un registro filmico e atmosferico diverso… scelta che, se voluta, non risulta proprio azzeccatissima.
Interessante l’uso di primi e primissimi piani, a sottolineare l’importanza dei personaggi e, di rimando, delle loro scelte. Interessante anche la scelta di affidare la colonna sonora allo stravagante Mike Patton (chi lo conosce sa di cosa parlo) che però rimane su toni particolarmente morbidi.
In conclusione Come un tuono è un film che entusiasma poco e solo a tratti. Non mi sentirei di sconsigliarne la visione, ma neanche di spingere la gente ad andare a vederlo.

VOTO: 6/10

Il Buono
Scheda Tecnica
Titolo:
Come un Tuono
Titolo Originale:
The Place Beyond the Pines
Regia:
Derek Cianfrance
Sceneggiatura:
Derek Cianfrance, Ben Coccio, Darius Marder
Anno:
2012
Genere:
Drammatico
Interpreti Principali:
Ryan Gosling, Bradley Cooper, Eva Mendes, Emory Cohen, Dane DeHaan
Durata:
140 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

American Hardcore

Nei primi anni '80 un nuovo genere musicale si stava sviluppando per contrastare la commercializzazione del panorama musicale dell'epoca: l'Hardcore Punk. American Hardcore è un documentario che descrive la nascita e l'evoluzione della scena Hardcore americana, grazie ad interviste e contributi video dei protagonisti stessi, i membri di gruppi storici come i Black Flag, i Bad Brains e i Minor Threat. Tratto dal libro American Hardcore: A Tribal History, questo è un documentario che esplora il vero e proprio fenomeno culturale che è stato l'Hardcore, sottolineando l'importanza storica e sociale di un movimento che è spesso sottovalutato. I componenti dei vari gruppi raccontano di come si sono formate le prime band, l'amicizia che li univa, le differenze e le somiglianze che si potevano notare tra la musica e l'atteggiamento dei vari punk provenienti da diverse zone degli Stati Uniti. Emerge così il quadro generale di una musica fatta dagli adolescenti per gli adolescenti, un modo di sfogare le frustrazioni e la rabbia, di spezzare la routine che distruggeva la loro individualità. Al mondo esterno i punk apparivano come dei criminali e dei teppisti, e così spesso appaiono al giorno d'oggi, e questo documentario può servire a chiarire un po' le idee a chi non conosce a fondo uno dei movimenti/generi musicali più sinceri e appassionati della storia, nato per ribellarsi e senza intenti commerciali, e bruciato rapidamente nel giro di pochi anni, lasciando un'eredità che ispira molte band attive ai giorni nostri. American Hardcore è un documentario approfondito e interessante, arricchito da interviste e video d'epoca che impreziosiscono il lavoro di ricerca fatto dallo scrittore Steven Blush, e sottolineato da una colonna sonora che raccoglie le migliori canzoni dei gruppi principali del genere. Da vedere per tutti i fan dell'Hardcore, ma anche per avvicinarsi ad un modo di fare musica più sincero e sentito.
Per ovvi motivi esiste solo in lingua inglese con i sottotitoli.
VOTO: 8/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
American Hardcore
Regia:
Paul Rachman
Soggetto:
Steven Blush (libro)
Anno:
2006
Genere:
Documentario
Durata:
99 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Brian di Nazareth

Anno zero, a pochi metri dalla grotta in cui sta nascendo Gesù nasce Brian, un bambino ebreo simile a tanti altri. Trentatré anni dopo Brian si unisce al Fronte Popolare di Giudea, che combatte per cacciare gli invasori romani dalla Palestina, e a causa di varie disavventure viene scambiato per il Messia e si trova a dover guidare una folla di adepti che aspettano i suoi insegnamenti. Terzo film del gruppo comico inglese dei Monty Python, Brian di Nazareth è una satira che colpisce il fanatismo in generale, più che la religione cristiana di per sé (e nonostante questo nel nostro paese è arrivato con ben 12 anni di ritardo…). I Python cercano di bilanciare la pellicola tra gag e sviluppo della trama, ma nessuna delle due cose riesce molto bene. Il loro classico stile a sketch non si innesta particolarmente bene con una trama vera e propria, e infatti sembra che non succeda niente per buona parte del tempo, a causa dei momenti comici che interrompono o dilungano troppo alcune parti della storia. Non fraintendetemi, non vuol dire che il film non faccia ridere, anzi le trovate assurde (per quanto non assurde quanto ci hanno abituato) ci sono e divertono nella maggior parte dei casi, anche se scadono spesso nella goliardia pura e semplice. Il tutto risulta però abbastanza moscio dall'inizio alla fine, nonostante i momenti centrali che grazie alla parte prettamente satirica riesca a spiccare sul resto. Ho faticato a riconosce i Monty Python in Brian di Nazareth, forse perché il gruppo inglese si trovava più a suo agio con uno stile a sketch e frammenti demenziali, ma se non altro con quest'opera sono riusciti a far indignare e scandalizzare buona parte del mondo religioso (con tanto di censura in alcuni Paesi), e penso che il loro scopo fosse proprio questo!
VOTO: 6,5/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
Brian di Nazareth
Titolo Originale:
Life of Brian
Regia:
Terry Jones
Soggetto:
Terry Jones, Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Michael Palin
Sceneggiatura:
Terry Jones, Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Michael Palin
Anno:
1979
Genere:
Commedia
Interpreti Principali:
Graham Chapman, John Cleese, Michael Palin, Eric Idle, Terry Jones, Terry Gilliam
Durata:
94 min
Nazionalità:
Gran Bretagna
Colore:
Colore