L'uomo d'acciaio

La storia è nota: il pianeta Krypton sta per esplodere, e un bambino viene spedito con una navicella sulla Terra per metterlo in salvo. Sul nostro pianeta il bambino acquisisce poteri eccezionali e viene adottato da una coppia di contadini del Kansas che gli insegna la compassione e l'altruismo. Cresciuto, il ragazzo deciderà di difendere il genere umano dal malvagio generale Zod, sopravvissuto alla fine di Krypton e desideroso di conquistare la Terra. Il supereroe più famoso del mondo torna al cinema, e questa volta a decidere le sorti di Superman saranno David Goyer (lo sceneggiatore della trilogia di Batman diretta da Nolan) e Zack Snyder, controverso regista di Watchmen e 300. Questo avrebbe dovuto assicurare un buon approfondimento psicologico e delle epiche scene d'azione, eppure nessuna delle due cose è presente. I flashback che dovrebbero farci capire di più della psicologia del protagonista servono solo a spezzare il ritmo già lento della pellicola, e la monoespressiva recitazione del muscoloso Henry Cavill non aiuta. La volontà di attenersi alla tendenza realistica degli ultimi film di supereroi fa sì che questo Superman risulti poco intelligente, pieno di sé e causa di distruzione inutile, altro che ispirazione e guida per il genere umano (da questo punto di vista anche i vari riferimenti religiosi sono buttati a casaccio). I combattimenti sono girati in modo confusionario e ripetitivo (a sprazzi sembra di stare in un videogioco) e il sovraccarico di distruzione tramite effetti speciali stanca molto prima della fine. E non è tutto: i personaggi secondari praticamente sono lì solo per fare presenza, e quando si cerca di dargli importanza lo si fa tramite scene inutili che rendono ancora più interminabili certe sequenze. La sceneggiatura è scritta in modo banale e ha dei buchi molto più grandi dei crateri lasciati dallo scontro finale (gli scienziati dell'esercito conoscono il pianeta Krypton?) e la regia spesso è veramente fastidiosa, tra riprese volutamente traballanti, zoom continui (ce ne sono fino a tre nella stessa inquadratura!) e una fotografia troppo spenta. Mancano gli elementi fondamentali di Superman, mancano dei personaggi costruiti bene, mancano le scelte visive tipiche di Zack Snyder, che magari possono essere eccessive, ma che se gestite bene avrebbero migliorato il film. Non c'è praticamente niente di riuscito ne L'uomo d'acciaio, escludendo forse la recitazione di qualche personaggio secondario, Michael Shannon/Zod su tutti, la caratterizzazione del Clark Kent tormentato degli inizi e il design di qualche costume e della tecnologia del pianeta Krypton. Ennesima occasione sprecata di portare sul grande schermo uno dei supereroi più conosciuti e interessanti mai creati.

P.S. Penso che la scena del tornado che coinvolge Jonathan Kent sia una delle cose più stupide che io abbia mai visto al cinema. E ce ne vuole.

VOTO: 4,5/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
L'uomo d'acciaio
Titolo Originale:
Man of steel
Regia:
Zack Snyder
Soggetto:
David S. Goyer, Christopher Nolan
Sceneggiatura:
David S. Goyer, Zack Snyder, Kurt Johnstad
Anno:
2013
Genere:
Azione, fantascienza, supereroi
Interpreti Principali:
Henry Cavill, Amy Adams, Russell Crowe, Kevin Costner, Michael Shannon
Durata:
143 min
Nazionalità:
USA, Canada, Regno Unito
Colore:

Colore

L'ultima Follia di Mel Brooks

Per salvare i Big Picture Studios dalle rapaci mani della Trangugia e DiVora, il presidente si affida a Mel Funn, un regista che gli ha proposto un'idea rischiosa ma originale: realizzare un film muto nell'epoca del sonoro. Insieme ai suoi fidati collaboratori Trippa e Bellocchio, Mel cercherà di ingaggiare le più grandi stelle di Hollywood per assicurare il successo del film. La particolarità di questo film che parla di un film muto è che è… un film muto! Con L'Ultima follia di Mel Brooks (Silent Movie in lingua originale) il suddetto confeziona una parodia delle classiche commedie slapstick dell'era antecedente all'arrivo del sonoro, e lo fa adeguandosi allo stile di quell'epoca. Niente parole quindi (solo una in realtà), ma tanta musica ed effetti sonori che servono a sottolineare ed accompagnare le continue gag messe in scena da un trio di protagonisti che di comicità se ne intende, formato dallo stesso Mel Brooks, da Dom DeLuise e da Marty Feldman. In particolare Feldman ha delle movenze e una mimica che farebbero l'invidia di un personaggio dei cartoni animati. Le scene comiche ovviamente sono molto classiche, tra cadute, inseguimenti e balletti, e varie volte risultano abbastanza prevedibili, ma non lo considero un difetto, dato che spesso mi sono trovato a pregustare in anticipo quello che stava per succedere non riuscendo a trattenere le risate. Ci sono dei momenti veramente da lacrime agli occhi per la loro follia, come l'inseguimento sulle sedie a rotelle o la scena delle armature nella mensa degli studios. Un altro punto a favore, oltre alle gag divertenti e ai protagonisti azzeccati, sono i comprimari: le star di Hollywood che Mel vuole scritturare per la sua pellicola sono interpretate da loro stesse! Vediamo quindi Paul Newman, Liza Minnelli e parecchi altri attori famosi che si divertono a portare sullo schermo sé stessi e ad interagire con i tre protagonisti. Dato il successo al giorno d'oggi di film citazionisti che riuniscono grandi star (vedi I Mercenari), ritengo che se L'Ultima follia di Mel Brooks fosse uscito ai nostri giorni avrebbe avuto un grande successo, grazie al cast ricco di stelle, alle risate che garantisce, agli omaggi ad un tipo di cinema che non è più attuale e alla particolarità di essere muto.
VOTO: 8/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
L'ultima follia di Mel Brooks
Titolo Originale:
Silent movie
Regia:
Mel Brooks
Soggetto:
Ron Clark
Sceneggiatura:
Mel Brooks, Ron Clark, Rudy De Luca, Barry Levinson
Anno:
1976
Genere:
Commedia
Interpreti Principali:
Mel Brooks, Dom DeLuise, Marty Feldman, Sid Caesar
Durata:
87 min
Nazionalità:
USA
Colore:

Colore

Drunken Master 2

A causa di uno scambio di pacchetti durante un viaggio in treno, Wong Fei Hung si ritrova coinvolto in un contrabbando di manufatti archeologici cinesi. Costretto a sfoderare le arti marziali rispolverando la tecnica dell'ubriaco che il padre gli aveva vietato di usare in quanto troppo pericolosa, il nostro eroe si ritroverà a combattere eserciti di uomini mandati dal console inglese che vuole tornare in possesso degli oggetti scomparsi. Sequel di Drunken master, film che ha lanciato Jackie Chan come nuova stella dei film di arti marziali, Drunken master 2 mantiene solo il protagonista del primo film, evitando di citare gli eventi successi in precedenza e partendo da nuovi presupposti. Spingendo maggiormente l'acceleratore sulle scene di puro combattimento più che sugli stunt folli a cui ci ha abituato negli anni novanta, Jackie ottiene così uno dei film più conosciuti della sua carriera, e degli scontri favolosi che dimostrano le sue grandissime doti. I venti minuti finali in particolare contengono uno dei combattimenti più intensi che il cinema abbia mai visto, con coreografie spettacolari che meritano più e più visioni e lasciano con la bocca aperta e il fiato in sospeso. Come al solito sia Chan che il suo avversario, (interpretato dalla guardia del corpo di Jackie, Ken Lo) non hanno fatto uso di controfigure, nemmeno nella scena in cui il protagonista cade sui carboni ardenti, rendendo questo scontro uno dei più epici che possiate vedere, alla pari con quelli contro Benny Urquidez ne Il mistero del conte Lobos e Dragons forever. La storia non è particolarmente interessante e nemmeno ben sviluppata, con elementi che si perdono per strada e ricompaiono dal nulla, ma i combattimenti sono inseriti nel modo giusto e il ritmo varia tra momenti comici affidati all'esuberante madre interpretata da Amanda Mui, e scazzottate, facendoci dimenticare la non brillantissima trama, che comunque in un film del genere fa solo da contorno. Drunken master 2 è un film che ogni appassionato di arti marziali, combattimenti e film d'azione vari deve vedere assolutamente, di recente è anche uscito per la prima volta in italiano (a più di quindici anni dall'uscita originale…) quindi non avete più scuse.
VOTO: 7/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
Drunken master 2
Titolo originale:
Jui kuen II
Regia:
Chia-Liang Lui, Jackie Chan (non accreditato)
Sceneggiatura:
Edward Tang, Man-Ming Tong
Anno:
1994
Genere:
Arti marziali, commedia
Interpreti Principali:
Jachie Chan, Ti Lung, Anita Mui, Lau Kar-Leung, Ken Lo
Durata:
102 min
Nazionalità:
Hong Kong
Colore:

Colore