Il Fuggitivo della Missione Impossibile

Per ricordare Leslie Nielsen, un grande della comicità che ci ha lasciati pochi giorni fa, ho scritto questa recensione parlando di un film sconosciuto ai più, ma veramente molto divertente.


Il grande violinista Ryan Harrison si ritrova impegnato in una relazione amorosa con l'affascinante moglie del ricco magnate Hibbing Godurio. In realtà la donna frequenta Ryan solo per attirarlo in una trappola e accusarlo dell'omicidio del marito, che viene trovato morto nel salotto della sua villa. Arrestato dalla polizia, il protagonista evade di prigione deciso a scoprire il colpevole e riscattare la propria reputazione. "Questa è una storia vera. Tratta da fatti realmente accaduti in molti altri film." questa è la frase che appare all'inizio de Il fuggitivo della missione impossibile, film tra i meno conosciuti nella filmografia del grande Leslie Nielsen. E da questa affermazione possiamo capire perfettamente cosa aspettarci dalla visione di questa pellicola. Infatti ci troviamo di fronte ad una parodia de Il fuggitivo, ma che prende in giro molte altre opere, da Titanic a Mission: Impossible, e più in generale tutti gli stereotipi presenti nei thriller e negli action movies. Il ritmo è abbastanza sostenuto, e il difetto principale dei film parodia (la mancanza di trama a causa della volontà di inserire troppe gag slegate tra loro) qui non è presente, certo, la storia non è molto complessa, ma di sicuro non è questo che gli spettatori cercano in un film simile. Il punto di forza sono ovviamente le scene comiche, di cui Il fuggitivo della missione impossibile è veramente zeppo: che siano solo piccoli elementi sullo sfondo o eventi legati alla trama, tutto qui fa ridere. Alcune battute qua e là sono un po' sotto tono (forse anche colpa dell'adattamento, spesso è difficile rendere in italiano modi di dire o riferimenti culturali americani), ma il livello generale si mantiene abbastanza alto, grazie anche ad alcune scene veramente fantastiche (il concerto iniziale e "Attenti, ha una gamba!" sono da ricordare). Non male le prove attoriali, soprattutto di Richard Crenna e di un fantastico Leslie Nielsen, che dà il meglio di sé come solo nella serie di Una pallottola spuntata aveva fatto: le sue espressioni e la sua mimica sono impagabili, alzando notevolmente il livello di una pellicola che senza un protagonista del genere sarebbe solo più che sufficiente.
VOTO: 7,5/10

Ciao Leslie.

Il Cattivo.

Scheda Tecnica
Titolo:
Il fuggitivo della missione impossibile
Titolo originale:
Wrongfully accused
Regia:
Pat Proft
Sceneggiatura:
Pat Proft
Anno:
1998
Genere:
Commedia
Interpreti Principali:
Leslie Nielsen, Richard Crenna, Kelly Le Brock
Durata:
87 min
Nazionalità:
Germania/USA
Colore:
Colore

Sanjuro

Continuiamo con un po' di cinema asiatico. Questa volta ci spostiamo in Giappone e parliamo di un opera di uno dei più grandi registi internazionali. Akira Kurosawa. Nove giovani samurai hanno l'obiettivo di sgominare un affare di corruzione che si trova all'interno del loro stato feudale. I nove sono ancora inesperti, irruenti e poco meditabondi. Poco prima di partire per cercare di risolvere la situazione un samurai irrompe casualmente nel luogo dove sono riuniti. Da qui in poi il maturo e originale samurai Sanjuro (da cui prende nome il film) si prenderà a cuore la situazione e guiderà questi giovani nel loro scopo. Sanjuro dimostrerà le sue capacità di stratega e guerriero dai profondi principali morali. Insomma i classici crismi di un samurai. Invece il suo modo di essere, il suo comportamento è strano, inusuale quasi vicino a quello di un vagabondo. Attraverso vari intrighi, la trama si complica un po' e il film lascia spazio al botta e risposta fra “buoni” e “cattivi”. Comunque i minuti scorrono e le battute mischiate ai sanguinosi duelli porta il film fino ad un ottimo finale. Questo film è il sequel di Yojimbo – La sfida de samurai, in cui il protagonista è lo stesso Sanjuro ma le due storie non sono strettamente correlate. Anche l'attore è lo stesso. Toshiro Mifune. La sua recitazione risulta sempre impeccabile, è il suo personaggio a dare sostanza all'intera pellicola. La sfida è superata a pieni voti ed è spettacolare vedere i suoi tic, le sue massime. Non è a caso che Kurosawa lo utilizza per la maggior parte dei suoi film (epocale l'interpretazione nel pluripremiato Rashomon). Dietro queste spade e questi personaggi vengono fornite attraverso la storia dei momenti di riflessione. Seppure i combattimenti sono molti: “le buone spade sono quelle che rimangono nel fodero”, viene dato un forte peso alle vite dei nemici, così come di esso si ha molto rispetto. Viene anche presentata la corruzione dei politici e di come cerchino in ogni modo di pararsi il sedere (mi ricorda qualcosa).
In definitiva un film che non arriva ai massimi picchi de I Sette Samurai dello stesso Kurosawa o de I racconti della luna pallida d'agosto di Mizoguchi ma sicuramente un ottimo film.

Voto 7.5/10

Il brutto

Scheda tecnica
Titolo:
Sanjuro
Titolo originale:
Tsubaki Sanjuro
Regia:
Akira Kurosawa
Soggetto:
Shûgorô Yamamoto
Sceneggiatura:
Ryuzo Kikushima,Hideo Oguni,Akira Kurosawa
Anno:
1962
Genere:
Drammatico
Interpreti Principali:
Toshiro Mifune, Tatsuya Nakadi, Takashi Shimura
Durata:
96
Nazionalità:
Giappone
Colore:
B/N

Harry Potter e i Doni della Morte: Parte I

Il signore oscuro Voldemort (o Voi-Sapete-Chi se avete paura di pronunciare il suo nome) sta diventando sempre più potente ogni giorno che passa e la sua morsa si sta stringendo su tutto il mondo magico. Harry, accompagnato dai fedeli amici Ron e Hermione, decide di non frequentare l'ultimo anno di scuola ad Hogwarts, ma di partire per compiere la missione lasciatagli da Albus Silente prima di morire, trovare gli Horcrux (oggetti in cui Voldemort ha rinchiuso frammenti della sua anima per ottenere l'immortalità) e distruggerli, per poi riuscire sconfiggere il potente stregone. Troppo lungo e denso di avvenimenti per essere trasposto in un unico film, Harry Potter e i Doni della Morte, l'ultimo libro della celebre saga, è stato adattato in due pellicole, e in questa recensione si parlerà della prima. Nonostante la suddivisione in due parti e il conseguente aumento del minutaggio totale in cui riversare tutta la storia, anche questa volta parecchie sottotrame o eventi descritti nel romanzo sono stati eliminati o accorciati, per dare spazio alla trama principale. Ma mentre il precedente episodio, Harry Potter e il Principe Mezzosangue, era fortemente penalizzato dalle scelte di sceneggiatura (mettere in primo piano le relazioni amorose scartando elementi fondamentali della storia), questa volta David Yates ha trovato un equilibro, abbastanza precario per dir la verità, ma funzionante. Il film riesce a reggersi da solo, e risulta abbastanza comprensibile anche da chi non ha letto il libro: certo, mancano parecchi tasselli fondamentali (la famiglia di Silente, una spiegazione più chiara riguardo gli Horcrux o su chi sia Grindelwald, ad esempio), ma la storia prosegue ugualmente, lasciando qualche interrogativo aperto nella testa dello spettatore. Ma se da un lato alcune scelte di adattamento sono state fatte in modo oculato, altre servono solo a complicare ulteriormente il tutto, presentandoci scene senza senso o inutili: Harry che si aggira tranquillo al matrimonio di Bill e Fleur, a Godric's Hollow o addirittura nel Ministero della Magia senza preoccuparsi di nascondersi; Harry e Hermione che ballano (?!); i tre che vengono catturati in un modo completamente stupido da un gruppo di Ghermidori; degli studenti che sull'Espresso per Hogwarts danno degli "sfigati" a dei Mangiamorte. Con una logica meno commerciale e riflettendo un po' di più sulle scelte adatte, il film sarebbe risultato molto più completo e sensato, e sfruttando meglio il tempo a disposizione si sarebbero potuti rendere chiari molti più elementi che lasciati così creano solo dubbi al non lettore. Un discorso a parte se lo merita il breve cortometraggio animato che descrive la storia dei Doni della Morte, cortometraggio che risulta essere uno dei punti migliori di tutto Harry Potter e i Doni della Morte: Parte I. Nonostante vari difetti quindi Yates è riuscito a conferire una valida atmosfera generale alla pellicola, soprattutto grazie ai paesaggi desolati visitati dai tre e alla forti tensioni che si scatenano tra i personaggi, ottenendo un'opera adatta per fare da preludio agli eventi finali della saga. Ora non ci resta che attendere luglio per assistere alla seconda parte, e sperare che si siano impegnati un po' di più.
VOTO: 6,5/10

Il Cattivo.

Scheda Tecnica
Titolo:
Harry Potter e i Doni della Morte: Parte I
Titolo originale:
Harry Potter and the Deathly Hollows: Part I
Regia:
David Yates
Soggetto:
J.K. Rowling (Romanzo)
Sceneggiatura:
Steve Kloves
Anno:
2010
Genere:
Fantastico
Interpreti Principali:
Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson
Durata:
146 min
Nazionalità:
Regno Unito/USA
Colore:
Colore

Scott Pilgrim vs. The World

Il Cattivo voleva a tutti costi fare questa recensione, ma gli è andata male, visto che dalle sue parti il film non è stato proiettato! La verità è che Scott Pilgrim vs. The World negli Stati Uniti è stato un flop ai botteghini, di conseguenza la Universal, in Italia non ci ha speso molto, tant’è che anche io sono dovuto andare allo spettacolo unico delle 18.30, fate voi!
Canada, in una fredda e noiosa Toronto, Scott Pilgrim è un giovane che suona il basso in una band, conosce Ramona Flowers, della quale si innamora a prima vista. Stare con lei non sarà semplice, dovrà infatti combattere e sconfiggere i suoi 7 ex fidanzati.
La storia è tratta da un fumetto di Bryan Lee O'Malley; della componente fumettistica cerca di mantenere il più possibile: basta guardare il trailer per accorgersi che durante le scazzottate compaiono sullo schermo delle vere e proprie onomatopee.
In realtà tutta la trama all’inizio sembra essere piuttosto surreale, ma dopo un po’ ci si accorge che essendo tutto esagerato, alla fine non lo è nulla. Ci si abitua anche a vedere un mingherlino come Scott sferrare pugni micidiali e non ci si stupisce quando Ramona tira fuori un martello più grosso di lei, per combattere. Inoltre la pellicola è piena zeppa di gag assolutamente esilaranti che alle volte sfiorano anche il nonsense; una su tutte, la scena in cui Scott deve combattere contro un vegano, categoria di persone che viene vista come gente dai poteri sovrumani, proprio per questa loro scelta di vita.
La regia è stata affidata a Edgar Wright, che è riuscito sicuramente a rendere bene il risultato. Le scene risultano sempre frizzanti, mai noiose o banali. Wright ha messo su cellulosa un certo mondo giovanile in modo più che adeguato. Musica indie, continui riferimenti ai videogiochi e imbarazzanti comportamenti post-adolescenziali sono il mix perfetto per creare la figura di un nerd come Scott Pilgrim. La schermata iniziale, con il marchio Universal è “pixellosa” ed accompagnata dalla sigla in 8 bit. Vi basta?
Nel ruolo del protagonista troviamo Michael Cera, al quale vengono affidate sempre un certo tipo di parti, ed anche in questo caso, non riesco ad immaginare qualcuno di meglio al posto suo. Ramona Flowers è interpretata da Mary Elizabeth Winstead, che regge bene la parte di una ragazza ribelle e misteriosa che piano piano si lascerà scoprire. Tra gli altri interpreti troviamo Jason Shwartzman, Mark Webber, Kieran Culkin e Brandon Routh.
La scarsità di incassi di Scott Pilgrim vs. The World è dovuta forse al fatto che il target per questo film è piuttosto limitato; oltre che ad una fascia d’età ben precisa, anche ad una limitata fetta di persone. Di sicuro però, questa fetta di persone non ha nessun motivo per non andarlo a vedere.

VOTO: 7/10

Il Buono

Scheda tecnica
Titolo:
Scott Pilgrim vs. The World
Titolo originale:
Scott Pilgrim vs. The World
Regia:
Edgar Wright
Soggetto:
Bryan Lee O'Malley (fumetto)
Sceneggiatura:
Edgar Wright, Michael Bacall
Anno:
2010
Genere:
Azione, commedia
Interpreti Principali:
Michael Cera, Mary Elizabeth Winstead, Kieran Culkin, Jason Shwartzman, Ellen Wong, Mark Webber, Alison Pill.
Durata:
112 min
Nazionalità:
USA, Regno Unito, Canada
Colore:
Colore

Benvenuti a Zombieland

A due mesi dall'invasione di zombie avvenuta in America, gli Stati Uniti ora sono solo una terra desolata popolata da non morti a caccia di carne umana. Un ragazzo soprannominato Columbus, sopravvissuto all'epidemia e che è in viaggio per arrivare in Ohio, dove spera di trovare i suoi genitori sani e salvi, incontra lungo la strada Tallahassee, un energumeno a caccia di merendine. I due uniranno le forze per combattere gli zombie. Dopo un anno dall'uscita americana, Benvenuti a Zombieland è arrivato anche in italia (anche se direttamente in dvd), e per fortuna, oserei dire: abbiamo rischiato di perderci uno dei film più divertenti degli ultimi tempi. Parodia (ma neanche molto) dei classici film con gli zombie, la pellicola attinge a piene mani anche e soprattutto dai videogames e dai fumetti. Le orde di zombie da sconfiggere nei modi più assurdi e sanguinosi, la grande varietà di armi usate dai personaggi, le scritte in sovrimpressione che ci ricordano le regole da rispettare per sopravvivere e addirittura qualche inquadratura sono prese di peso dai più famosi videogiochi horror. I protagonisti sono tutti adattissimi al proprio ruolo, e sarà impossibile non immedesimarsi nel malinconico Columbus o non esaltarsi mentre Tallahassee (un fantastico Woody Harrelson) combatte da vero duro i non morti, per poi mettersi a cercare un Twinkie, la sua merendina preferita. La storia scorre veloce senza nessun momento morto (e vorrei anche vedere...), le citazioni sono parecchie, soprattutto dai film più recenti (L'alba dei morti viventi di Zack Snyder in particolare, dati gli zombie che corrono e l'uso comico dello slow-motion), l'umorismo è nero, tanto da mostrarci come le persone obese saranno le prime a morire in caso di apocalisse zombie, dato che non possono fuggire rapidamente. Fantastico il cameo di un famoso attore comico americano che interpreta se stesso nella sua villa californiana, non vi dico chi è, dato che le scene che lo vedono protagonista valgono da sole la visione della pellicola. Benvenuti a Zombieland risulta quindi un film veramente divertente, che nonostante non sia originalissimo (l'argomento era già stato toccato qualche anno fa da L'alba dei morti dementi), riesce a reggersi benissimo in piedi grazie ad un ottimo cast, a make-up e effetti speciali realizzati molto bene e a varie trovate azzeccate (le regole da seguire). E finalmente un film di zombie in cui i protagonisti non sono dei completi idioti!
VOTO: 7,5/10

Il Cattivo.

Scheda Tecnica
Titolo:
Benvenuti a Zombieland
Titolo originale:
Zombieland
Regia:
Ruben Fleischer
Sceneggiatura:
Rhett Reese, Paul Wernick
Anno:
2009
Genere:
Commedia, Horror
Interpreti Principali:
Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Emma Stone, Abigail Breslin
Durata:
81 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Arizona Junior

Herbert è un criminale da quattro soldi, che a furia di essere arrestato si innamora di Ed, la poliziotta addetta alle foto segnaletiche. I due si sposano e vanno a vivere insieme, ma dopo aver scoperto che lei non può avere figli, decidono di rapire uno dei cinque neonati Arizona, figli di Nathan Arizona, un ricco venditore di mobili. A complicare la situazione ci si mettono anche due evasi amici di Herbert che per non farsi beccare dalla polizia si nascondono in casa sua. Dopo un inizio noir con Blood Simple, i Coen cambiano completamente registro, e con Arizona Junior passano alla commedia. Ovviamente rimanendo sempre fedeli a se stessi, e quindi i protagonisti sono uno più stupido dell'altro, anche se animati da buone intenzioni. La trama si intreccia (rimanendo comunque abbastanza lineare per gli standard dei registi) tra numerosi folli personaggi, uno su tutti il motociclista infernale, assurdo e minaccioso. Il viso mono espressivo di Nicolas Cage è perfetto per dar vita ad un Herbert tonto e che sembra non capire cosa gli succede attorno, validi anche gli altri attori, sempre grande (e grosso!) John Goodman, presente anche in numerosi altri film dei fratelli. La trama stenta un po' a decollare nella parte iniziale, a causa di un prologo che sembra dilungarsi un po' troppo, ma dalla parte centrale in poi la pellicola vola letteralmente. Da antologia la sequenza dell'inseguimento per i pannolini, toglie il fiato dalle risate. Altro film riuscito per i Coen e strada spianata per i successivi capolavori.
VOTO: 7/10

Il Cattivo.


Scheda Tecnica
Titolo:
Arizona Junior
Titolo originale:
Raising Arizona
Regia:
Joel Coen, Ethan Coen (non accreditato)
Sceneggiatura:
Joel Coen, Ethan Coen
Anno:
1987
Genere:
Commedia
Interpreti Principali:
Nicolas Cage, Holly Hunter, John Goodman, Trey Wilson
Durata:
94 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Æon Flux - Il futuro ha inizio

Che dire? Æon Flux è il tipico film che parte con delle premesse non dico ottime, ma comunque interessanti, per poi finire sostanzialmente in una bolla di sapone… un paio, toh!
2415; l’intera popolazione terrestre è ridotta a circa 5 milioni di persone, in seguito ad una catastrofica epidemia avvenuta nel 2011 a causa di un virus. I superstiti vivono nella città di Bregna, unico luogo rimasto “civile” sulla faccia della Terra; il resto è lasciato alla natura. Bregna sembra essere una città-stato utopicamente perfetta, ma è comunque controllata da una dittatura, seppur apparentemente innocua e pacifica. Æon Flux è la spia, facente parte di una congregazione segreta chiamata Monican, a cui verrà affidato il compito di uccidere Trevor Goodchild, ultimo erede della dinastia di scienziati che in passato trovò la cura per il virus e che ora governa la città. Ma qualcosa non va come dovrebbe…
Visto che le differenze di trama e contenuti tra il film ed il cartoon ideato da Peter Chung sono sostanziali, mi limiterò a parlare solo della pellicola.
L’opera scritta da Phil Hay e Matt Manfredi e girata da Karyn Kusama mette un bel po’ di carne al fuoco, per poi rimanere comunque un po’ superficiale, sia a livello di trama che di interesse complessivo del film. In sostanza è un’opera che non lascia più di tanto. La morale che viene lanciata può essere notevole, ma viene forse esposta in modo sbagliato e lontano dalla quotidianità.
Interessanti invece sono le location futuristiche del film, che vedono come protagonista la città di Berlino. Anche se non costantemente, la fotografia di Stuart Dryburgh si rivela piacevole e alle volte in sintonia con le architetture scelte per l’ambientazione della storia.
Per quanto riguarda il cast, la figura centrale è quella della protagonista, interpretata da un’accattivante Charlize Theron, affiancata Marton Csokas nella parte di Goodchild.
In definitiva è un film di cui si salva ben poco. Insomma, come si suol dire, se ne può fare anche a meno.

VOTO: 5/10

Il Buono

Scheda tecnica
Titolo:
Æon Flux - Il futuro ha inizio
Titolo originale:
Æon Flux
Regia:
Karyn Kusama
Soggetto:
Phil Hay, Matt Manfredi
Sceneggiatura:
Phil Hay, Matt Manfredi, Peter Chung
Anno:
2005
Genere:
Fantascienza, Azione
Interpreti Principali:
Charlize Theron, Marton Csokas, Johnny Lee Miller, Sophie Okonedo, Frances McDormand
Durata:
93 min.
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

Profondo Rosso

Una famosa parapsicologa tedesca viene uccisa nel suo appartamento a Roma. Nella piazzetta sottostante alla finestra del palazzo, Marc, un pianista che sta rincasando dopo aver suonato in un locale, si accorge del fatto e cerca di intervenire, arrivando però troppo tardi. Da quel momento Marc deciderà di indagare con l'aiuto di Gianna, una giornalista, per catturare l'assassino. Considerato da molti il miglior film di Dario Argento, Profondo Rosso merita buona parte di questa fama. Lo spettatore viene catturato nel complesso intreccio della trama, trovandosi in prima persona a dover sciogliere il bandolo della matassa. Gli indizi sono lì, a disposizione, e chi guarda il film li scopre insieme al protagonista, avvicinandosi sempre più alla soluzione. Ma la suggestione non finisce qui, perchè mentre Marc indaga, l'assassino continua a colpire, cercando di eliminare lo scomodo personaggio che si è messo sulle sue tracce, e la tensione si sente, eccome se si sente! Per tutto il film la sensazione è quella di avere qualcuno alle spalle, che ci segue e che sta per raggiungerci. Le musiche dei Goblin, potenti ed evocative, ci vengono sparate nelle orecchie senza lasciarci la possibilità di riflettere lucidamente e l'uso particolare della macchina da presa (soggettive, rapidi movimenti di camera, riprese raso terra) rende il tutto ancora più intricato e confuso, e al tempo stesso intrigante e coinvolgente. L'unico punto negativo, anche se non è propriamente una mancanza o un difetto, sono gli effetti speciali: terrificanti per l'epoca, ma invecchiati veramente male, con il sangue e le ferite visibilmente artificiali. A parte questo minimo particolare su cui si può tranquillamente sorvolare, Profondo Rosso è un film da brividi assicurati, avvincente e spaventoso, un classico da vedere assolutamente.
VOTO: 8/10

Il Cattivo.

Scheda Tecnica
Titolo:
Profondo Rosso
Regia:
Dario Argento
Soggetto:
Dario Argento, Bernardino Zapponi
Sceneggiatura:
Dario Argento, Bernardino Zapponi
Anno:
1975
Genere:
Giallo, Thriller, Horror
Interpreti Principali:
David Hemmings, Daria Nicolodi, Macha Méril, Gabriele Lavia
Durata:
126 min
Nazionalità:
Italia
Colore:
Colore