Pulp Fiction

Finalmente eccomi (per ultimo fra i miei colleghi come spesso mi accade data la mia lentezza) a fare la recensione del mio film preferito. Per qualcuno che avrà già visto il mio nick, non sarà un mistero il film che andrò a trattare. Ebbene bando alla ciance immergiamoci in:

Pulp Fiction
Diretto dal noto Quentin Tarantino, quest'opera esce nel 1994 con un cast piuttosto importante e dopo Le iene ci sono tutte le premesse per ottenere un film di successo. Così sarà. Difatti ci sono diverse candidature agl'oscar (sette per la precisione) di cui una vittoria come miglior sceneggiatura, viene inoltre vinta la palma d'oro al festival di Cannes. Ma non sono questi riconoscimenti a fare di questo film un capolavoro. L'intera storia non segue un ordine cronologico di eventi, ma ci mostra spezzoni di momenti diversi con personaggi diversi, ed è proprio questo "ordine incasinato" una delle peculiarità distintive di questo film. Mano a mano che ci si addentra nella visione il cervello inizia ad elaborare la storia e a interrogarsi da dove siamo partiti e dove finiremo. Pregievole caratteristica è la minuziosa e piuttosto stilizzata caratterizzazione dei personaggi, quasi a voler incarnare una classe di persone in ogni personaggio: ad esempio Zucchino e Coniglietta è la coppia di fidanzati completamente sfatti, Winston Wolf è il "play" con le capacità giuste al posto giusto e nel momento giusto ecc.

La trama si sviluppa attraverso i personaggi:
Jules e Vincent: sorta di tirapiedi del Boss Marcellus Wallace, devono recuperare una valigetta rubata al Boss e riportarlgliela.
Marcellus Wallace e Butch: Marcellus (malavitoso) e Butch (pugile ormai in declino) si mettono d'accordo per truccare un incontro, in quest'incontro però ci sarà un tradimento che porterà Bucth a fuggire, le situazioni grottesche però finiranno a far stipulare una tregua fra i due.
Zucchino e Coniglietta: Coppia di fidanzati che decide di fare un colpo in una caffetteria, nonostante scelgano la giornata sbagliata, ne usciranno comunque soddisfatti.
Mia Wallace: Moglie di Marcellus arguta e strafatta sembra ricoprire un po' il ruolo della femme fatale dei nostri tempi, accompagnata a cena fuori da Vincent col solo scopo di svagarsi; la serata però porterà i due ad un feeling sottile (splendida la scena di ballo) che finirà in modo del tutto inaspettato.
MrWolf: Colui che risolve i problemi; in seguito al recupero della valigetta Jules e Vincent incappano in un pesante incidente di percorso che li obbligherà a chiedere l'aiuto di uno specialista. Ecco come MrWolf, personaggio dalla calma imperturbabile ma dalla risolutezza assoluta aiuta i due casinisti.

Il film è un miscuglio di violenza, ironia, scene grottesche e luoghi comuni; insomma un classico del film Pulp, la grande creatività della sceneggiatura rende il film fluido e particolarmente godibile, con alternanza di momenti e situazioni completamente diverse una dall'altra. Inoltre l'eccezionale cast (John Travolta, Samuel Jackson, Harvey Keitel, Uma Thurman solo per citarne alcuni) rende i personaggi credibili nella loro parte. Ricordiamo inoltre una colonna sonora favolosa (come spesso accade nei film di Tarantino) e l'apprezzabile scelta di Tarantino di lasciare dei quesiti irrisolti all'interno del film tipo: cos'è contenuto nella valigetta?
In riferimento agl'altri film di Tarantino vediamo la classica scena dell'inquadratura dal baule della macchina che appare in tutti i suoi film, ci sono inoltre vari riferimenti a Le iene (stessa valigetta che nelle iene è piena di diamanti, la quasi omonimia tra Vincent Vega di Pulp Fiction e MrBlonde ovvero Vic Vega in Le Iene) e una quantità spropositata di rifermenti ad altri film più o meno sconosciuti.

Citazione: "I silenzi che mettono a disagio... Perchè sentiamo la necessità di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio? E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace"
[Mia Wallace]

Per concludere è un vero pulp della cultura americana anni 90 da non lasciarsi sfuggire!

Saluti
MrWolf alias Il brutto

Scheda tecnica
Titotlo:
Pulp Fiction
Regia:
Quentin Tarantino
Soggetto:
Quentin Tarantino, Roger Avary
Sceneggatura:
Quentin Tarantino
Anno:
1994
Genere:
Pulp
Interpreti Principali:
John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurma, Harvey Keitel, Bruce Willis, Christophen Walken
Durata:
154 min
Nazionalità:
Usa
Colore:
Colore

Messaggio di servizio

In seguito ad alcuni suggerimenti da parte di un'ammiratrice segreta ho ampliato la recensione di Fight Club mettendo qualche parere in più sulla parte più tecnica del film.

Il Buono

Fight Club

Per la serie “ognuno inizia col suo film preferito”, io parto con questo capolavoro della storia del cinema! Tiè!
Cosa poteva nascere dal genio di Chuck Palahniuk (quello che ha scritto il libro) e dalla follia di David Fincher (quello che ha girato il film), o viceversa, se non un film malato come Fight Club?
La trama è apparentemente molto semplice: un impiegato sfigato e dalla vita piatta conosce un ganzo che fa tutto quello che vuole e che non si annoia mai. I due mettono su un club segreto dove l’unico scopo è quello di sfogarsi, picchiandosi a mani nude: il Fight Club, appunto. Le regole del club sono ormai celeberrime (“Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club.” Etc.etc.). Il club s’ingrandisce (fondamentalmente perché i membri non rispettano le prime due regole) fino a diventare un vero e proprio esercito il cui scopo è quello di distruggere le basi del materialismo di cui la società è intrisa per ripartire da zero (“Nel mondo che vedo uno si muove con gli alci, tra le umide foreste dei canyon intorno alle rovine del Rockefeller Center. Indosserà abiti di pelle che gli dureranno per tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower. E quando guarderà giù vedrà minuscole figure che pestano granturco e posano strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata.”)
E fin qui tutto bene, fin quando il nostro eroe, quello sfigato, non scopre che alla base di tutta questa storia c’è una piccola… “svista”. Ma ovviamente questo non lo si può svelare qui! Vi si rovinerebbe il film.
Fight Club è uno dei pochi casi in cui l’adattamento cinematografico non rovina del tutto il libro, anzi, Chuck Palahniuk ha addirittura affermato di aver apprezzato il film più del suo libro, nonostante la differenza fondamentale nella scelta finale del protagonista (per chi lo ha visto: alla fine del libro lo sfigato non fa quello che fa nel film).
Sono Edward Norton e Brad Pitt gli attori che interpretano i due personaggi principali con Helena Bonham Carter, nella parte di Marla Singer; una disperata in cerca di affetto che segnerà un po’ la svolta nella storia dello sfigato di cui sopra. Norton e Pitt sembrano fatti apposta per il loro ruolo: le facce, la fisicità, i movimenti sono perfetti per le loro parti. E anche la Bonham Carter in quanto a recitazione non scherza, schizzata e depressa al punto giusto. Vogliamo anche parlare delle trovate di quell’omino, che risponde al nome di David Fincher, che dirige il tutto? Personalmente adoro la regia di Fincher, le inquadrature che sembrano fotografie (esempio lampante: Se7en, con Pitt, Freeman e Spacey, così per rimanere bassi), i movimenti di macchina, il modo di coinvolgere lo spettatore… e in questo film, a parer mio, ci riesce bene; non c’è un fotogramma di troppo (se non quelli che Brad Pitt inserisce nelle pellicole quando lavora come proiezionista: guardare il film per capire).
Flop ai botteghini, nel 1999, che è invece diventato un cult… vorrà dire qualcosa no?
Per concludere con una frase ad effetto userò la citazione che più riassume la morale del film, una frase di Tyler Durden, quello ganzo: “Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali.”

Il Buono

Scheda tecnica
Titolo:
Fight Club
Regia:
David Fincher
Soggetto:
Chuck Palahniuk (romanzo)
Sceneggiatura:
Jim Uhls (sceneggiatura)
Anno:
1999
Genere:
Drammatico, Thriller
Interpreti Principali:
Edward Norton, Brad Pitt, Helena Bonham Carter, Meat Loaf, Jared Leto
Durata:
139 minuti
Nazionalità:
USA
Colore:
colore

Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo

Dato il titolo del blog, e soprattutto dato che è il mio film preferito tocca a me l'onore (o l'onere?) di scrivere la prima recensione, e sarà appunto dedicata alla suddetta pellicola. E la cosa non è facile, perchè ogni volta che lo vedo mi ripropongo di osservarlo in modo oggettivo, stando attento alle scelte registiche, alla recitazione, alle musiche, ma non mi riesce mai. Non mi riesce perchè è tutto perfettamente amalgamato, ogni tassello si colloca esattamente al posto giusto e forma un mosaico completo in cui i singoli pezzi sono indistinguibili.
La storia è semplice: durante la guerra di secessione americana, tre pistoleri sono alla ricerca di un carico d'oro scomparso.
La regia di Leone è epica, senza particolari virtuosismi, ma riesce in questo modo a valorizzare una trama del genere, trasportandola nel territorio del Mito, della Leggenda.
I tre protagonisti, Clint Eastwood (il Buono), Eli Wallach (il Brutto) e Lee Van Cleef (il Cattivo) sono rappresentati con caratteristiche semplici, e non subiscono evoluzioni psicologiche durante il film, proprio perchè non ce n'è bisogno. Leone crea dei personaggi stereotipati, adatti al contesto in cui sono inseriti. E così il Buono è il classico pistolero silenzioso e sarcastico, il Brutto è un goffo bandito e il Cattivo uno spietato killer. E tutti e tre gli attori sono perfettamente calati nella parte, interagendo splendidamente tra loro lungo tutto il corso della storia. Ogni battuta, ogni dialogo rimane impresso nella memoria grazie all'ironia nera di Leone e al carico di epicità che si porta sulle spalle.
E come non parlare delle musiche? Un fantastico Ennio Morricone completa l'opera integrando le sue composizioni alla storia, sottolineandola e accompagnandola, non rimanendo solo sullo sfondo (è incredibile il coinvolgimento nelle scena del cimitero e nel triello finale, ad esempio).
E non è finita qui, il film trasmette anche un messaggio! Ci viene mostrata una guerra inutile, stupida, che porta solo sofferenze, diventando protagonista di poche, forti scene.
Quindi un film epico, divertente (i dialoghi tra Wallach e Eastwood sono da antologia), coinvolgente e intelligente (senza farlo pesare, e quindi adatto anche a chi non vuole impegnarsi troppo nella visione). Quasi tre ore di film che scorrono leggere leggere, cosa volete di più? Guardatelo.

Il Cattivo.

Scheda tecnica
Titolo:
Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo
Regia:
Sergio Leone
Soggetto:
Sergio Leone, Luciano Vincenzoni
Sceneggiatura:
Sergio Leone, Luciano Vincenzoni, Age & Scarpelli, Sergio Donati (non accreditato)
Anno:
1966
Genere:
Western
Interpreti Principali:
Clint Eastwood, Eli Wallach, Lee Van Cleef
Durata:
180 min
Nazionalità:
Italia/Spagna
Colore:
Colore

Le dovute Introduzioni

Ebbene, come ogni blog che si rispetti, anche questo (seppur non si rispetti molto) meritava un’introduzione.
Il titolo del blog è frutto di una ponderata decisione ma soprattutto frutto di alcuni fattori principali che hanno portato inesorabilmente a quella scelta: è un blog sul cinema e quindi ci sembrava giusto un titolo cinematografico; siamo in tre; per non cadere nel banale abbiamo invertito le componenti del titolo del celeberrimo film di Leone allo scopo di farci subito notare come blog originale, alternativo e, mi suggeriscono, sovversivo (la realtà è che “Il buono, il brutto, il cattivo” era già in uso… quindi fatevi un po’ i vostri calcoli!).
Ci occuperemo qui di recensire alcuni dei film che ci piacciono e, perché no, che non ci piacciono (elogiandoli a dismisura nel primo caso e, va da se, stroncandoli, come fossero l’ultimo dei filmini di compleanno in super 8, nel secondo), ricordandovi di tenere presente che siamo umani anche noi e i giudizi che daremo possono risultare, talvolta, un pelino soggettivi.
Preannunciamo che i primi tre post saranno dedicati ai nostri film preferiti… sì, esatto, uno per uno. E ovviamente anche in seguito non privilegeremo certamente la seconda categoria di cui sopra… o forse sì? Chissà!
Detto questo andrei ad iniziare con la recensione del film che da il nome a questo blog, ricordandovi che al mondo ci sono due categorie di pers… vabè sì, leggetevi il sottotitolo.
Saluti.

Il Buono (featuring una piccola precisazione de Il Cattivo)