Brazil

“Da qualche parte nel XX secolo” – come recita l’inizio del film – il mondo è immerso nell’alienazione più totale; cinismo e burocrazia la fanno da padrone. Manca poco che servano dei moduli anche per andare al bagno. Tubature ovunque, che servono per controllare l’attività sociale di ognuno. Un uomo viene arrestato ingiustamente, a causa di un errore di stampa, e da qui si scatenerà una serie di eventi di cui sarà vittima Sam Lowry, un povero addetto agli archivi del Dipartimento dell’Informazione. Lowry si troverà a dover fuggire dal potere, burocratico e non, inseguendo una donna che ama, ma che conosce solo in sogno.
L’intreccio della trama di Brazil è così fitto che bisogna stare attenti a non perdersi neanche un passaggio. L’unico aggettivo che mi viene in mente per descrivere il film di Terry Gilliam è “strano”. Strane le atmosfere, cupe e aleatorie; strani i personaggi, netti ma sfuggenti; strani gli eventi, imprevedibili e inquietanti.
Fortemente ispirato alla letteratura distopica, questo film è un inno ad una delle attività che il potere tende a distruggere: sognare. Proprio per questi due aspetti il film doveva intitolarsi 1984 & ½, palese omaggio al capolavoro di Orwell ed ad una delle più celebri opere di Fellini.
I temi che Gilliam tratta in questo film vengono analizzati in modo particolare, non direttamente, ma neanche con metafore troppo dispersive. In una delle sequenze finali uno dei protagonisti viene inghiottito da una massa di fogli, una chiarissima critica al potere delle scartoffie burocratiche.
È da evidenziare anche l’interessante rapporto che si crea tra mondo reale e sogno: il modo in cui il regista proietta avvenimenti reali nel livello onirico.
Un film permeato da un’atmosfera tetra e pungente; un’angoscia sempre maggiore che torna, più forte di prima, quando sembra che tutto inizi ad andare bene.
La pellicola non manca inoltre di situazioni particolarmente grottesche, c’è da ricordare che Gilliam è uno dei Monty Python, e quest’appartenenza si vede eccome. Si vede soprattutto nei personaggi che sono estremamente caratterizzati e che non escono mai dal loro limite, grazie anche alle eccellenti interpretazioni di Jonathan Pryce, Kim Greist, Robert De Niro e altri attori più o meno noti.
Menzione obbligatoria per la citazione della scena più famosa de La corazzata Potëmkin, riprodotta fedelmente, ma con gli elementi futuristici del film.
Un’opera ben riuscita sotto tutti gli aspetti, Brazil è un film per chi apprezza la distopia e la fantascienza, per chi crede nei sogni ma vede nella società attuale solo barriere…ma anche per tutti gli altri!

VOTO 8,5/10

Il Buono

Scheda tecnica
Titolo:
Brazil
Regia:
Terry Gilliam
Soggetto:
Terry Gilliam
Sceneggiatura:
Terry Gilliam, Tom Stoppard, Charles McKeown
Anno:
1985
Genere:
Fantascienza, drammatico
Interpreti Principali:
Jonathan Pryce, Kim Greist, Robert De Niro, Ian Holm, Bob Hoskins, Michael Palin.
Durata:
132 min
Nazionalità:
Gran Bretagna
Colore:
colore

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