Sugarland Express

Lou, una bella biondina tutto pepe va a trovare in carcere suo marito Clovis. Gli racconta che gli hanno portato via il bambino e che è stato dato in adozione ad una nuova famiglia. Lei non ha intenzione di stare con le mani in mano e chiede a Clovis se la segue per riprendersi il loro bambino. Ormai rimangono solo quattro mesi da scontare a Clovis, ma Lou lo convince e ha già preparato un piano da attuare immediatamente per farlo evadere. I due ce la fanno, riescono ad uscire e a farsi dare un passaggio da due anziani. Mentre sono in macchina un poliziotto li ferma, Lou e Clovis perdono la testa e scappano lasciando lì fuori i due signori anziani. Il poliziotto li insegue, ma ben presto giocando d'astuzia i due riescono a fregargli la pistola e a prenderlo come ostaggio per la fuga. Da qui in poi si svilupperà un lungo e rocambolesco inseguimento sugli splendidi scenari texani.
Uno Spielberg quasi agl'esordi mette sul piatto un film dai toni leggeri, con cui prende in giro alcuni stereotipi americani (vedi l'esorbitante dispiegamento di forze dell'ordine). Lo fa gradevolmente inserendo alcune scene divertenti, ma mai sopra le righe, che servono come condimento alla storia (bellissima la scena in cui il capo di polizia Tanner chiama tutti i poliziotti per ripartire con l'inseguimento e la macchina da presa inquadra una diecina di poliziotti che sono al bagno e si tirano su la lampo in fretta e furia). Il film è preso da una storia vera, ma chiaramente è solo una base su cui poi le vicende si dipanano. Non tutto è precisamente credibile e verosimile, ma il cinema è anche finzione e in questo caso si può benissimo soprassiedere ad alcune scene poco realistiche, per far si che si crei un atmosfera paradossale.
Queste strade polverose e queste ambientazioni ricordano un po' la mitica fuga di Kowalski in Punto Zero, ma qui i toni e il messaggio sono piuttosti diversi. Qui ci si prende un po' meno sul serio (almeno in apparenza), e tutti sono quasi sempre spensierati. La regia è buona ma soprattutto è la sceneggiatura a non avere sbavature, i dialoghi e il susseguirsi delle vicende sono ben mescolati in una ossatura robusta. Non a caso la sceneggiatura ha vinto al 27° festival di Cannes. Promossa a pieni voti Goldie Hawn nella parte di Lou, donna scoppiettante e perno del film.
Un buon film dal punto di vista tecnico, che però manca di carattere e di incisività (Spielberg è ancora ventisettenne, avrà tempo per sfornare capolavori), mancano le emozioni e il pathos, se non in rare occasioni sembra essere un esercizio di tecnica. Rimane comunque un film positivo, che denota le potenzialità di un giovane chiamato Steven Spielberg.

Voto: 6.5/10

Il brutto

Scheda tecnica
Titolo:The Sugarland Express
Regia:
Steven Spielberg
Soggetto:Steven Spielberg, Hal Barwood, Matthew Robbins
Sceneggiatura:
Hal Barwood, Matthew Robbins
Anno:
1974
Genere:
Poliziesco, Drammatico
Interpreti Principali:
Goldie Hawn, Michael Sacks, William Atherton
Durata:
110 min
Nazionalità:
Stati Uniti
Colore:
Colore

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