Bronson

Charles Bronson è famoso per aver interpretato parecchi film western ed aver dato il volto a Paul Kersey ne Il giustiziere della notte.
Ma Bronson non c’entra niente con quel Charles lì.
Charles Bronson è il nome con cui è anche conosciuto Micheal Peterson, il più celebre carcerato d’Inghilterra, la cui sola aspirazione è diventare famoso, a prescindere dal come. Nel 1974, Peterson si becca sette anni di carcere per una rapina e in prigione inizia la sua escalation verso la fama. In un vortice infinito di risse, aggressioni e violenza gratuita Bronson (o Peterson) passa da un carcere all’altro, con una parentesi in un manicomio criminale, per oltre trent’anni di galera che attualmente (maggio 2012) sta ancora scontando.
Nicolas Winding Refn (reso celebre dal più recente Drive) ci racconta la storia vera di uno dei più violenti e furiosi criminali del mondo. Ovviamente il film non è una piatta biografia, ma il regista applica il suo personalissimo filtro ad una storia già movimentata di suo e il risultato è davvero degno di nota.
Tanto per iniziare il narratore è lo stesso Bronson e la storia non viene raccontata da una scontata voce fuori campo, ma il protagonista, oltre che nelle vicende reali, si muove su un palcoscenico e narra gli avvenimenti ad un pubblico che risponde con risa, urla o anche applausi. In questa scelta ho visto – ma potrei sbagliarmi – la volontà del regista di dirci che ognuno di noi potrebbe essere parte di quel pubblico che applaude quando Bronson racconta di come ha picchiato a sangue quel secondino o quel detenuto.
Il direttore della fotografia, Larry Smith, ha iniziato la sua carriera sui set di Shining e Barry Lindon e questo risulta evidente: la somiglianza con Kubrick la si nota anche senza questi cenni biografici. Senza considerare che l'intera opera può ricordare Arancia Meccanica. M’è parso di notare anche qualche citazione alla pittura surrealista nella sequenza in cui il protagonista, già detenuto, si dedica all’arte.
Componente interessante è anche la colonna sonora, alternata tra musica classica ed elettronica.
I personaggi, oltre al protagonista, sono tanti, ma a nessuno di loro viene dato troppo spazio; è un solo attore a rimanere impresso: un pompatissimo Tom Hardy che sembra pronto ad esplodere, in senso fisico… perché in quello psichico effettivamente lo fa, nel ruolo di Bronson, ovviamente.
Unica pecca del film, almeno a mio parere, è quella di rimanere a volte un po’ troppo… come dire… vuoto; non che io odi i silenzi o le scene lente, tutt’altro, ma in quest’opera m’è sembrato ci fossero alcuni evitabili tempi morti. Niente che non venga però risanato da irreprensibili scelte estetiche e registiche.

VOTO: 7,5/10

Il Buono



Scheda Tecnica
Titolo:
Bronson
Regia:
Nicolas Winding Refn
Sceneggiatura:
Nicolas Winding Refn, Brock Norman Brock
Anno:
2008
Genere:
Biografia, azione, crimine
Interpreti Principali:
Tom Hardy, Matt King, Amanda Burton, James Lance, Juliet Oldfield
Durata:
92 min
Nazionalità:
Regno Unito
Colore:
Colore

1 commento:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Un film potente e cattivo, mi è sempre piaciuto