Boiling Point - I Nuovi Gangster

Masaki è un ragazzo silenzioso che lavora in una stazione di servizio e nel tempo libero gioca, senza tanto successo, a baseball. Reagendo violentemente ai soprusi di un membro della yakuza che si lamentava del suo lavoro scadente, Masaki scatena l'ira della mafia locale, ira che nemmeno i tentativi di riappacificazione del suo allenatore (ex membro della yakuza) riescono a placare. Deciso a vendicarsi dei maltrattamenti subiti il ragazzo parte per Okinawa con un amico per procurarsi delle armi, ma lì incontrerà Uehara, boss della malavita dai comportamenti psicopatici e violenti che prenderà in simpatia i due e li porterà con sé durante le sue scorribande. Secondo film di Takeshi Kitano, Boiling point - I nuovi gangster, è un lunghissimo (forse anche troppo) passo avanti nello stile del regista giapponese: dopo l'esordio con Violent cop, un poliziesco anomalo ma abbastanza lineare basato su una sceneggiatura già esistente, questa volta Kitano parte da zero e scrive di proprio pugno la storia. Boiling point è una pellicola che ci mostra fin da subito quello che dobbiamo aspettarci, aprendo con delle riprese silenziose, evitando l'uso di musiche e presentandoci un protagonista che avrebbe potuto essere più silenzioso solo se fosse stato muto (dirà si e no dieci parole in tutto il film). Il silenzio è uno degli elementi fondamentali per Kitano, che unito a molte riprese in cui non succede praticamente niente (ma non per questo brutte, anzi risultano spesso poetiche e bellissime da vedere) contribuisce a rendere questo film uno dei più lenti che abbia mai visto. Nemmeno dopo l'ingresso in scena dello psicopatico Uehara le cose cambiano, nonostante l'aumento della quantità di azioni violente. Kitano fa di tutto per annullare la tensione, tra scene lunghissime in cui i personaggi giocano a baseball su una magnifica spiaggia lasciando in sospeso le vicende principali e flashforward che ci mostrano quello che sta per succedere, eliminando l'effetto sorpresa. Lo spettatore è così portato a chiedersi per tutto il film a cosa porterà questa storia, e soprattutto se porterà a qualcosa, o se il regista abbia solo voluto creare un'opera che imitasse il più possibile la vita reale. Anche la scena finale contribuisce al senso di straniamento e al creare dubbi nella testa di chi guarda: è successo davvero? È stato solo un sogno ad occhi aperti? Dal punto di vista tecnico Kitano non delude, e ci offre alcune delle inquadrature più belle e anomale che si siano mai viste in un film che parla di gangster, dei movimenti di macchina che aiutano a sottolineare l'(in)espressività del protagonista e dei momenti molto profondi nonostante la mancanza di parole. Boiling point non è un film per tutti, data la sua pesantezza, le ampie digressioni nella trama e i personaggi atipici, ma chi troverà il tempo per capirlo e apprezzarlo non rimarrà deluso.
VOTO: 7,5/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica 
Titolo:
Boiling Point- I nuovi gangster
Titolo Originale:
3-4 X jūgatsu
Regia:
Takeshi Kitano
Soggetto:
Takeshi Kitano
Sceneggiatura:
Takeshi Kitano
Anno:
1990
Genere:
Azione, Noir
Interpreti Principali:
Masahiko Ono, Takeshi Kitano, Yuriko Ishida, Takahito Iguchi
Durata:
96 min
Nazionalità:
Giappone
Colore:
Colore

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