Il Pianeta delle Scimmie

Un’astronave viaggia per 18 mesi alla velocità della luce; 18 mesi che, per lo scorrere normale del tempo, sono 2100 anni. Precipitati su un pianeta sconosciuto, i tre membri sopravvissuti all’impatto, iniziano ad esplorare la zona alla ricerca della vita. Stanno quasi per rassegnarsi alla morte quando scoprono che il pianeta è abitato da esseri umani ad uno stadio assolutamente primitivo e da un’altra specie, che invece è civilizzata: le scimmie. Scimmie che stanno in posizione eretta, parlano (la lingua corrente degli astronauti), si vestono, abitano in case costruite e soprattutto, cacciano l’uomo come se fosse la specie animale. I tre si troveranno proprio in mezzo ad una di queste battute di caccia e solo uno sopravvivrà, trovandosi poi prigioniero della “razza superiore”.
Datato 1968 (stesso anno di uscita del caposaldo della fantascienza firmato Kubrick) e basato sull’omonimo romanzo di Pierre Boulle, Il pianeta delle scimmie è un film interessante dal punto di vista dei contenuti e del messaggio, ma a livello registico sembra girato da due persone diverse. Talvolta Franklin Shaffner dirige l’opera con una certa abilità e coerenza, altre volte invece si lascia andare in zoomate che hanno dello spietato o in inquadrature e/o movimenti di macchine nei quali è difficile trovare un senso.
Anche nella trama ci sono delle falle che non trovano una giustificazione neanche nel finale “a sorpresa”. È vero che stiamo parlando di fantascienza, ma alcune cose non stanno davvero in piedi. Una su tutte: chi ha visto il film si sarà chiesto come le scimmie possano parlare inglese corrente – se può consolarvi nel libro di Boulle i primati parlano una loro lingua.
Un plauso va invece ai contenuti che sono principalmente l’eterna lotta tra scienza e religione e la cattiveria dell’essere umano. Temi non originali, ma affrontati, dallo sviluppo della trama, in modo tutt’altro che scontato, con svariati spunti ancora attualissimi.
La pellicola si regge sul celeberrimo attore Charlton Heston, protagonista indiscusso della storia, a volte dalla recitazione discutibile, se posso permettermi. Le altre figure non riescono a ricoprire un ruolo rilevante quanto quello del protagonista, un po’ anche a causa delle maschere da scimmia che sicuramente non aiutano l’espressività degli attori.
Il pianeta delle scimmie è un'opera che presenta delle gigantesche pecche in molte delle sue componenti, ma che si regge su un messaggio chiaro, affrontato in modo originale.

VOTO: 7,5/10

Il Buono

Scheda tecnica
Titolo:
Il pianeta delle scimmie
Titolo originale:
Planet of the apes
Regia:
Franklin J. Shaffner
Soggetto:
Pierre Boulle (romanzo)
Sceneggiatura:
Michael Wilson, Rod Serling
Anno:
1968
Genere:
Fantascienza
Interpreti Principali:
Charlton Heston, Roddy McDowall, Kim Hunter, Maurice Evans, Linda Harrison
Durata:
112 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

2 commenti:

Seconda serata ha detto...

Non sapevo che il libro fosse meglio del film, e mi devo fidare. Siamo comunque arrivati alle stesse conclusioni.

Hum.as ha detto...

A dire il vero, io il libro non l'ho letto, quindi non saprei dire se è meglio o peggio. Diciamo che ho trovato (su un sito web ben noto, che inizia con W e finisce con IKIPEDIA) le differenze tra film e libro... alcuni aspetti sono sicuramente migliori nel romanzo originale, mentre invece [SPOILER] trovo migliore la scelta di far riatterrare la nave sulla Terra, anzichè su un altro pianeta, come nel romanzo invece accade.