Dylan Dog

Dylan Dog è certo uno di quei personaggi talmente famosi e conosciuti che quando esce un film che ne ritrae le gesta, alta è la curiosità e l’aspettativa. Non avevo visto alcun trailer, alcuna recensione e non avevo ricevuto nessuna notizia del film, anche perché personalmente non l’ho visto particolarmente pubblicizzato. Alla fine del film ne ho capito il motivo. Bando alla ciance, Dylan Dog è un investigatore privato che ora si occupa di scandali amorosi. In seguito all’uccisione del suo amico Marcus però decide di riprendere la sua vecchia occupazione, il Detective dell’incubo. Egli è designato a mantenere l’equilibrio fra i respiranti (gl’umani) non svelando a costoro che nel modo esistono altre razze come i vampiri e i licantropi. Elizabeth è una ragazza che vede morire il padre ucciso da una strana creatura. Dopo l’accaduto contatta Dylan e chiede spiegazioni sull’accaduto. Da qui inizia l’avventura di Dylan, che più si addentra nel caso più vede ordirsi un acceso scontro fra le varie razze.
Partiamo subito dicendo che ci sono forti differenze fra il film e il fumetto. L’ambientazione cambia, dalla Londra del fumetto si passa a New Orleans (soprattutto per questioni economiche), ma l’atmosfera è comunque buona, cupa inquietante e adatta per il film. Un’altra differenza importante è l’assistente, nel fumetto si tratta di Groucho sostituito da Marcus nel film, sempre per questioni finanziarie. Ci sono anche differenze di tipo stilistico, infatti il Dylan Dog del fumetto appare più emaciato mentre nel film è interpretato da Brandon Routh che gli da un aspetto decisamente più tonico, muscoloso simile ai classici eroi Marvel.
Non è detto però che se ci sono differenze fra fumetto e film quest’ultimo deve essere necessariamente di scarso livello. Purtroppo però questo film risulta debole. Prima fra tutte la trama, risulta scontata, senza approfondimenti, priva di colpi di scena che per un film horror/d’azione è fra le cose più importanti. L’inizio soprattutto è triste, con frasi che potrebbero essere adatte per un b-movie (ma non credo siano state queste le intenzioni) e una regia per nulla coinvolgente. Passati i primi minuti di puro smarrimento, almeno la storia inizia leggermente a decollare e per lo meno inizia un po’ d’azione e il ritmo diventa buono. Ma man mano che proseguiamo ci rendiamo conto che ci sono scene inutili per la storia, altre invece vengono approfondite ma senza motivo, mentre quelle realmente importanti per la trama sono appena accennate; il tutto volgendo verso un finale per nulla esaltante. Per quanto gli attori l’unico a cavarsela è Sam Huntington nei panni di Marcus. Brandon Routh risulta inespressivo, non adatto per la parte di “dark man” diventando quasi ridicolo quando dice “Giuda Ballerino”, l’espressione tipica di Dylan Dog. Anita Briem interpreta Elizabeth, anch’essa risulta poco credibile anche per colpa del copione poco convincente; la vedrei molto meglio in qualche b-movies.
In conclusione un film che non convince, che talvolta sfocia nel trash e che non lascia quasi nulla, nonostante le atmosfere siano ricreate abbastanza bene.

Voto: 5/10

Il Brutto


Scheda Tecnica
Titolo:
Dylan Dog
Titolo originale:
Dylan Dog: Death of Night
Regia:
Kevin Munroe
Soggetto:
Tiziano Sclavi
Sceneggiatura:
Thomas Dean Donnelly, Joshua Oppenheimer
Anno:
2010
Genere:
Horror/azione
Interpreti Principali:
Brandon Routh, Sam Huntington, Anita Briem
Durata:
108 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sclavi al soggetto??? Tiziano non avrebbe mai scritto una porcheria del genere! Non c'entra nulla con il film!!!!

MrWolf ha detto...

Intendevo dire che il soggetto è tratto dal fumetto di Tiziano Sclavi

Anonimo ha detto...

20osterejmi dispiace signor brutto,ma dylan è dylan,questa è un'americanata bella e buona! più che il brutto mi sembri molto di più il buono..