Django

Un pistolero vestito in uniforme nordista arriva in un fangoso paesino sulla frontiera messicana trascinando dietro di sé una bara. Da anni in quel luogo si fronteggiano due fazioni, quella messicana guidata dal generale Hugo e quella sudista capeggiata dal maggiore Jackson, e Django, questo il nome del pistolero, sembra avere qualche conto in sospeso con quest'ultimo. Per molti versi simile a Per un pugno di dollari (il cowboy solitario, una guerra tra bande rivali, una donna contesa), questo film parte però da un presupposto diverso, che cambia parecchie delle carte in tavola: il protagonista questa volta non è spinto dalla volontà di guadagnare montagne di dollari, ma da qualcosa di più viscerale, il desiderio di vendetta. Django non è interessato alle donne o al guadagno facile, ma è spinto solo dalla necessità di vendicarsi per poter lasciare alle spalle il suo passato misterioso. Questo conferisce alla pellicola un tono molto diverso da quella di Leone, esasperandone gli elementi innovativi, la violenza in primis, che tra stragi, pestaggi e torture è ben presente lungo tutta la durata del film. L'antieroe fondamentalmente simpatico che era Clint Eastwood diventa un personaggio triste e solitario, disposto a tutto pur di raggiungere il proprio scopo, e che non è interessato ad aiutare nessuno, nemmeno la donna che si è innamorata di lui. Il film è pervaso da un'atmosfera cupa e malinconica, grazie anche alle ambientazioni scelte ad hoc: paesaggi silenziosi, deserti e desolati, quasi spaventosi nella loro freddezza. Ottime le interpretazioni degli attori, primo su tutti Franco Nero nel ruolo del protagonista, che contribuisce a formare l'idea di pistolero solitario dagli occhi di ghiaccio che tutti noi conosciamo. Con Django, Sergio Corbucci dirige alla grande un film fondamentale per il genere western, tanto da dare origine a un seguito ufficiale chiamato Django 2 - Il grande ritorno, a più di trenta sequel non ufficiali che sfruttarono il nome Django, e ad un riadattamento da parte del regista Takashi Miike, che ha diretto il suo Sukiyaki Western Django rivisitando gli stereotipi classici degli spaghetti western in ottica giapponese (si, avete capito bene, cowboy con le katane!).
Quindi un film da vedere obbligatoriamente per gli appassionati di western all'italiana, ma che merita una visione anche solo per scoprire uno dei lavori più riusciti di uno dei filoni più importanti del cinema nostrano.
VOTO: 8/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica
Titolo:
Django
Regia:
Sergio Corbucci
Soggetto:
Franco Rossetti, Sergio Corbucci, Bruno Corbucci
Sceneggiatura:
Sergio Corbucci, Franco Rossetti
Anno:
1966
Genere:
Western
Interpreti Principali:
Franco Nero, José Bódalo, Loredana Cappelletti, Eduardo Fajardo
Durata:
94 min
Nazionalità:
Italia, Spagna, Francia
Colore:
Colore

1 commento:

MrWolf ha detto...

Tra l'altro Miike in Sukiyaki Western Jungle ha preso a piene mani da diversi film, soprattutto oltre che dal già citato Django anche da Yojimbo di Kurosawa!
E' favoloso l'inizio del film, interpretato da Tarantino, fa veramente spaccare!

Il Brutto