Quarto Potere

Solo, nella sua enorme villa, il magnate Charles Foster Kane, muore pronunciando come ultima, enigmatica parola il nome Rosabella. Un giornalista decide quindi di indagare sulla vita del facoltoso personaggio, intervistando le persone che gli sono state più vicine e cercando di capire chi fosse la misteriosa Rosabella. Con Quarto Potere ci troviamo di fronte ad uno dei film più importanti della storia della cinematografia mondiale. Diretto, prodotto e interpretato da Orson Welles (della serie: se vuoi le cose fatte bene te le devi fare da solo, grande Orson!), che diventa quindi il primo regista ad ottenere l'importanza totale come autore della pellicola, Quarto Potere potrebbe tranquillamente essere un film contemporaneo. La storia personale di Kane non è presentata in ordine cronologico, ma ripercorsa in modo casuale e frammentario, con continui flashback, e addirittura la ripetizione di eventi visti da punti di vista differenti. Welles lascia a noi il compito di riordinare i pezzi del puzzle di una vita solitaria vissuta accumulando tutto ciò che il denaro può comprare, per capire cosa ha reso Kane l'uomo che è diventato. Registicamente il film è una perla: per la prima volta viene data importanza ai piani sequenza, che sembrano spingere lo spettatore nella storia, aiutati da movimenti di macchina e usi particolari della cinepresa, abbandonando la leggibilità classica dell'immagine e puntando invece a trasmettere le emozioni che il protagonista tende a trattenere dentro di sé Fondamentale anche l'uso della prospettiva e della profondità di campo, che danno agli sfondi una rilevanza mai usata fino a quel momento. Enormi e sfarzose stanze deserte o piene di oggetti accatastati, vetrate e specchi che mostrano la scena da angoli diversi in un gioco continuo di riflessi, manifesti elettorali giganteschi alle spalle del protagonista, porte che si aprono su altre porte in una prospettiva quasi infinita, tutto è pensato e costruito per rappresentare al massimo la centralità e quindi la personalità del protagonista. Per non parlare della fotografia (e invece ne parlo): le luci sono fondamentali nel costruire le scene, dando un forte impatto visivo, illuminando determinati oggetti o personaggi e tagliandone e marcandone altri con le ombre; anche con questo elemento si abbandona l'immediatezza del cinema precedente, preferendogli un modo più artistico di usare l'illuminazione. Quarto Potere è un'opera d'arte a tutto tondo, e per di più è stato fondamentale per l'affermazione della figura del regista nelle realizzazione dei film, sdoganandolo dalle scelte popolari delle case di produzione e dandogli la possibilità di rappresentare i propri sentimenti e il proprio pensiero. Questi sono i film che mi fanno venire la voglia di lavorare nel mondo del cinema.
VOTO: 10/10

Il Cattivo.

Scheda tecnica
Titolo:
Quarto Potere
Titolo originale:
Citizen Kane
Regia:
Orson Welles
Soggetto:
Orson Welles
Sceneggiatura:
Orson Welles, Herman J. Mankiewicz
Anno:
1941
Genere:
Drammatico
Interpreti Principali:
Orson Welles, Joseph Cotten, Everett Sloane
Durata:
119 min
Nazionalità:
USA
Colore:
B/N

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Scrivi che potrebbe essere un "film contemporaneo" per come è realizzato o per la storia che racconta?
Ad ogni modo, sono d'accordo con il voto, gran film che sperimenta, giostra, gioca, spezza, senza mai annoiare o cadere nel vacuo esercizio di stile.
Da gustare in lingua originale per evitare il tentativo eversivo di chi lo volse in lingua italiana(credo capiate a cosa mi riferisco).

Niccolò

Seconda serata ha detto...

Ci mancherebbe che tu non gli dessi 10/10. Ma forse per te è una conferma, perché, come me, ogni volta che lo guardo me ne innamoro sempre, ed ogni tanto fa bene ricordarsi di questo film.
Sempre attuale comunque per le tematiche, mentre per il resto è un esperimento che nessuno ha saputo replicare.

vulcan_1 ha detto...

@Niccolò: Ne parlo come di un film contemporaneo per entrambi i motivi: la storia che racconta penso sia sempre attuale e il modo in cui la racconta è stato talmente innovativo che viene ripetuto tutt'ora (vedi la mancanza dell'ordine cronologico, usata ad esempio nei film di Tarantino).

@Gegio: Concordo con ciò che hai detto, ogni nuova visione mi fa capire sempre più perchè è considerato un capolavoro.

Seconda serata ha detto...

Forse da quel film è nato qualcosa, perché non cercavo assolutamente di essere cinefilo, e l'ho visto per la prima volta in un periodo buio, molto "commerciale", ma se ogni decennio facessero un film così, saremmo a posto. d