Amici Miei

Oltre alla scomparsa di Nielsen, già omaggiato nella recensione precedente, vogliamo ricordare quella di uno dei più grandi registi che il cinema italiano e non abbia mai avuto: Mario Monicelli, che all’età di 95 anni, si è tolto la vita. Lo vogliamo ricordare parlando di uno dei film che lo ha reso più noto e che ancora oggi influenza la settima arte in terra italica, e la normale vita quotidiana, un po’ come se fosse antani.

Un gruppo di amici non più giovanissimi si diverte ad organizzare burle e scherzi da loro chiamate "zingarate" per evadere dalla monotonia della vita quotidiana. Amici Miei rimane uno dei capisaldi della commedia all'italiana anche dopo anni dalla sua realizzazione. La storia di questo gruppo di distinti signori che, dimenticate le loro vite abituali, partono all'avventura per cercare di rimanere giovani almeno nello spirito è quel genere di storia che è vicina un po' a tutti noi, senza rimanere bloccata in un certo periodo storico. L'amarezza ed il disincanto nell'accorgersi che il tempo scorre via e che difficilmente tutti i nostri sogni di gioventù si avvereranno (basti vedere il conte Lello Mascetti, un nobile decaduto e finito in miseria che stanco della famiglia si trova un'amante appena maggiorenne) è combattuta dalla voglia di ridere e scherzare che torna prepotente a farsi sentire, portando i protagonisti ad organizzare zingarate sempre più complesse: dal convincere gli abitanti di un paesino che le loro case andranno demolite per far posto ad un'autostrada, al fingersi gangster e coinvolgere nel loro giro un povero vecchietto. È quando ci si rende conto che il divertimento è finito, che si sta scherzando per forza, che si ride per non piangere, è qui che l'avventura finisce, e i nostri eroi ripiombano nella realtà. Amici Miei è quindi un film molto divertente, a patto di accettare che tutto finisce, e la malinconia che serpeggia lungo tutta la pellicola ce lo ricorda spesso. Tutto questo discorso non rende però l'idea delle geniali trovate comiche disseminate qua e là lungo tutto il film, scene che rimangono nell'immaginario collettivo, conosciute anche da chi non le ha mai viste: la supercazzola ("Antani, come se fosse Antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento!") o le sberle ai viaggiatori in partenza affacciati dai treni vanno citate assolutamente. Il ritmo dell'opera cala parecchio in certi punti, al limite del sopportabile, forse a ricordarci che la vita scorre tra alti e bassi, ma nonostante questo Amici Miei rimane tra le pellicole da ricordare e rivedere, sempre moderna e portatrice di sincere (amare) risate.
VOTO: 8/10

Il Cattivo.

Scheda Tecnica
Titolo:
Amici Miei
Regia:
Mario Monicelli
Soggetto:
Pietro Germi, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli
Sceneggiatura:
Pietro Germi, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli
Anno:
1975
Genere:
Commedia
Interpreti Principali:
Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Duilio Del Prete, Adolfo Celi
Durata:
140 min
Nazionalità:
Italia
Colore:
Colore

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