Happy Family

Se Wes Anderson fosse italiano farebbe un film così… No, diciamola meglio: Gabriele Salvatore, dopo i toni non proprio felici di Come Dio Comanda, torna sul grande schermo con Happy Family, che, come già anticipato, ricorda molto, ma molto, l’Anderson de I Tenenbaum, e non sono l’unico a dirlo. Ma la mia non è una nota di demerito, semplicemente una constatazione (amichevole); il fatto che mi piaccia molto Anderson fa sì che anche quest’ultima fatica di Salvatores mi sia piaciuta un bel po’!
Per quanto riguarda la trama, invece, è evidente la citazione a Sei Personaggi in Cerca d’Autore di Pirandello. Ezio è uno sceneggiatore dalla vita piuttosto piatta. Vive da solo, quasi un mezzo barbone, per quanto si trascura… però si mette lì, col suo computer, e decide di scrivere la storia per un film. S’inventa due famiglie completamente diverse tra loro, le lega attraverso i figli neanche maggiorenni che si vogliono sposare e in mezzo a questo improbabile intreccio ci mette sé stesso. Questo suo eleggersi a protagonista della sua storia fa sì, oltre che ad averlo anche protagonista del film, che alle volte non sia chiarissimo il confine tra realtà e finzione. A parte qualche evento scatenante iniziale, il film mantiene una certa regolarità, senza fragorosi colpi di scena. Forse un tantino prevedibile, ma la cosa, a parer mio, non guasta troppo.
Pellicola tratta da un testo teatrale che vede protagonista un fantastico Fabio De Luigi, nella parte di Ezio, che interpreta il personaggio non tanto diversamente dagli sketch di Mai Dire, o dalle pubblicità del detersivo… e non è un disappunto: io adoro quel De Luigi! Nella parte di Caterina, la protagonista femminile, Valeria Bilello (fascino per intenditori!), sì sì, quella di All Music che però si rivela di più di una semplice presentatrice di videoclip. Carla Signoris e Margherita Buy nella parte delle madri dei figli adolescenti e, last but not least, i “pupilli” di Salvatores, Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio nei panni dei due capi famiglia, assolutamente diversi ed assolutamente complementari (simpatico il momento in cui alludono alla loro recitazione nel film Marrakech Express, sempre di Salvatores). Non trascurabile la breve apparizione di Ugo Conti, altro attore prediletto di Salvatores.
Per quanto riguarda la parte registica è già stato detto abbastanza nell’introduzione. Colori quasi vangoghiani, ritmo lieve, un film decisamente… solare! In sottofondo, ma neanche troppo sotto, è la musica di Simon and Garfunkel ad accompagnare le vicende di questi bizzarri personaggi.
Una storia che parla della paura che le cose vadano male, ma ancora di più della paura che le cose vadano bene.

VOTO: 8/10

Il Buono


Scheda Tecnica
Titolo:
Happy Family
Regia:
Gabriele Salvatores
Sceneggiatura:
Gabriele Salvatores, Alessandro Genovesi (testo teatrale)
Anno:
2010
Genere:
Commedia
Interpreti Principali:
Fabio De Luigi, Valeria Bilello, Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio
Durata:
90 min
Nazionalità:
Italia
Colore:
colore

1 commento:

Niccolò ha detto...

A me non ha entusiasmato anzi, a mio modestissimo parere l'ho trovato piuttosto scontato, senza comunque trovarlo noioso. Lo troverei molto più naturale in forma teatrale. Mi è piaciuta molto l'interpretazione del babbo malato di cancro e la Bilello (esteticamente parlando)ma non mi è piaciuto molto De Luigi.