La moglie del pescivendolo

Dopo A qualcuno piace Osvaldo, Joe Millefiori torna dietro la cinepresa per regalarci intensi momenti di emozione! Un film sui problemi dell’incomprensione tra persone che stanno vicine, ma che stanno lontane. Millefiori, affiancato da un cast d’eccezione, torna sulla scia delle sua prime opere, come Con la vita sulle spalle, ad un’espressività più introversa.
La moglie del pescivendolo, oltre che un film tecnicamente impeccabile, è una massima di vita, una serie continua di perle di saggezza.
Dopo una vita monotona rinchiusa tra le mura domestiche, Concetta (Jessie Ejeims), la moglie di un facoltoso pescivendolo italoamericano di New York (Paul McLennon), decide di abbandonare il marito per dedicare a se stessa gli anni che le rimangono. Attirata nel giro della criminalità organizzata da un affascinante boss locale (Frankie Stein), la protagonista finirà per invischiarsi in faccende più grandi di lei, che la porteranno a diventare una pericolosa killer di ricchi marinai. Dopo una serie di esplosive avventure (una delle quali coinvolge un clown, un barattolo di maionese scaduta e uno stormo di piccioni ammaestrati), Concetta arriverà a chiedersi se è veramente quella la vita che ha sempre desiderato.
Un film in costume dalle tinte forti, ma soffici allo stesso tempo. Una regia perfetta, con movimenti di macchina delicati, anche nelle scene più veloci. Joe Millefiori si riconferma un maestro della settima arte! Un riconoscimento particolare va a Jessie Ejeims per la recitazione, mai un’attrice, se non lei, saprebbe interpretare così quella parte, specie nei momenti in cui esce il lato cattivo!
Ma una parte importante nel film è riservata proprio al pesce. Il regista vuole trasmettere questo messaggio, leggendo tra le righe della pellicola: quanto è facile, secondo voi, cascare ad un pesce d’aprile come questo qui, da 1 a 10?

Il Buono e il Cattivo vi augurano un buon 1° d’aprile!
Saluti!

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