Ogni Cosa è Illuminata

Qualche giorno fa mi sono imbattuto casualmente nel trailer di questo film, che mi ha subito colpito. A parte aver visto di sfuggita la copertina non ricordo quando/dove, non ne avevo mai sentito parlare. Succede che a volte alcuni film validi vengano poco “pubblicizzati” e quindi non se ne conosca l’esistenza.
Non è facile parlare di un film come questo, specialmente se chi ne parla non ha le basi giuste per farlo… proviamoci.
Jonathan è un ragazzo di famiglia ebrea che vive in America. Oltre ad un look che ricorda quello di un nerd, non ha segni particolari. Caratterialmente mite, né brillante né idiota, né bello né brutto, né logorroico né troppo silenzioso… insomma “normale”, se accettate il termine. Ha solo una passione, che si capirà durante il film essere una necessità, più che altro: collezionare oggetti della sua famiglia. Catalogare meticolosamente ogni cosa appartenente ai suoi parenti; dalla dentiera della nonna ai fumetti porno del fratello.
La paura di dimenticare, questo il motivo che spinge Jonathan a raccogliere ogni oggetto, anche privo di significato.
Qualche anno dopo la morte del nonno, Jonathan si trova con in mano una foto di quest’ultimo (identico a lui). Dietro la foto la scritta a mano “Augustine ed io. Trachimbrod. 1940”
Prima di mettere questa foto nella sua collezione, il giovane decide di partire per l’Ucraina, terra di provenienza del nonno, alla ricerca delle sue radici.
Le sue guide nella terra straniera saranno Alex, un giovane ragazzo con la passione per la musica rap che mastica un po’ d’inglese, e il nonno di quest’ultimo, un anziano che si crede cieco ma che ci vede benissimo.
Dalla stazione della civilizzata Odessa, i tre con il cane guida del nonno di Alex, partiranno alla ricerca di Trachimbrod, un paese che sembra non esistere ma che, si scoprirà, esiste eccome!
Un cammino nella memoria del passato. Un percorso che porterà i protagonisti all’importanza del ricordare ciò che è stato. Un film che dice la sua sull’orrore della Shoa, lontano dai campi di concentramento.
Con Ogni Cosa è Illuminata, Liev Schreiber (al suo primo e ancora unico tentativo di regia) ha voluto portare su pellicola l'omonimo romanzo autobiografico di Jonathan Safran Foer, un giovane ebreo americano che ha davvero compiuto questo viaggio alla ricerca della vita di suo nonno, per poi scoprire verità più grandi e più profonde. Le musiche sono caratteristiche e la fotografia rende la pellicola piuttosto coinvolgente.
Nella parte di Jonathan un bravissimo e calatissimo Elijah Wood: quasi comico, seppur assolutamente toccante come scena, il momento del film in cui in sua presenza si parlerà dell’importanza di un anello… (per i meno attenti, vi ricordo che Wood è quel giovanotto che interpretava Frodo ne Il Signore degli Anelli). Eugene Hutz (che molti conosceranno come il cantante dei Gogol Bordello) invece interpreta Alex, figura estremamente esuberante, a bilanciare la “piattezza” del personaggio principale.

VOTO: 7,5/10

Il Buono

Scheda tecnica
Titolo:
Ogni cosa è illuminata
Titolo originale:
Everything is illuminated
Regia:
Liev Schreiber
Soggetto:
Jonathan Safran Foer (romanzo)
Sceneggiatura:
Liev Schreiber
Anno:
2005
Genere:
Drammatico
Interpreti Principali:
Elijah Wood, Eugene Hutz, Boris Leskin,
Durata:
106 min
Nazionalità:
USA
Colore:
Colore

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