L'Uomo con la Macchina da Presa + "The Man with a Movie Camera"

L’uomo con la macchina da presa è il film che segna il punto più alto della carriera di Dziga Vertov. Datato 1929, è l’opera maggiormente rappresentativa del regista; il capolavoro della produzione vertoviana e sicuramente una perla del cinema sovietico. Nella pellicola Vertov mostra l’idea che ha di se stesso: quella di un uomo con un occhio in più: la sua macchina da presa, il “cineocchio”. Il film, che non ha sonoro, non ha alcuna didascalia e non ha un soggetto in particolare se non proprio il concetto di “fare cinema”. Le inquadrature, le scelte stilistiche e i ritmi di montaggio fanno sì che questo film venga classificato nel filone delle sinfonie urbane, ovvero quelle composizioni, non musicali, bensì filmiche, formate da immagini di vita quotidiana nelle grandi città industrializzate. Le immagini sono sempre le solite: vita cittadina, operai sul lavoro, strade gremite di gente, tram pubblici in movimento etc., ma, a differenza delle pellicole precedenti di Vertov, fortemente propagandistiche, stavolta prende piede il vero e proprio occhio che si limita ad osservare, registrare e documentare. Infatti l’attore protagonista, se così lo si può definire, del film è un cineoperatore che riprende usuali scene di vita nella città di Odessa, in una giornata lavorativa. Le immagini sono quelle dei momenti più comuni della quotidianità: lavoro, sport, svago etc. Ma il regista inserisce nel film anche dei richiami ad alcuni momenti che segnano le tappe nella vita dell’uomo: la nascita, il matrimonio, il divorzio, la malattia e anche la morte, riprendendo lo svolgimento di una marcia funebre.
Sul lato tecnico questo film è un concentrato di ogni tipo di sperimentazione possibile: sovrapposizioni di immagini, carrellate, riprese oblique, addirittura variazioni della velocità della pellicola fino al fermo immagine completo.
Il film, come già detto, era muto e Vertov non ha mai scelto né indicato delle musiche per fare da colonna sonora, perciò dagli anni ’30 in poi sono stati svariati i musicisti che hanno composto le musiche da accompagnamento alle proiezioni, tra cui Pierre Henry e più recentemente, nel 2001, Michael Nyman. Nello stesso anno questo compito è stato assegnato agli inglesi The Cinematic Orchestra. Il gruppo si forma alla fine degli anni ’90 e musicalmente abbraccia più generi; partendo da una base puramente jazz arriva a contaminarsi con l’elettronica, il trip-hop, l’acid e qualche leggero sprazzo di noise.
L’album, che farà da colonna sonora per il film di Vertov, viene registrato nel 2002 ed esce nella metà del 2003 per l’etichetta indipendente Ninja Tune. Il titolo dell’album non poteva che essere quello del film, ovviamente in inglese, The man with the movie camera.
La particolarità di questa unione è la palese “differenza generazionale”, ma la bravura dei Cinematic Orchestra è stata proprio quella di saper adattare ad un film di oltre settant’anni prima una composizione musicale assolutamente moderna. La musica segue perfettamente le immagini del film e, quando possibile, anche il ritmo di montaggio.
Il risultato che ci troviamo davanti è un’opera multimediale che si estende nel tempo e, perché no, nello spazio: dalla Russia degli anni ’30 all’Inghilterra del ventunesimo secolo.

VOTO: 8/10 (come opera cinematografica e musicale)

Il Buono


Scheda Tecnica
Titolo:
L’uomo con la macchina da presa
Titolo originale:
Человек с киноаппаратом (Chelovek s kino-apparatom)
Regia:
Dziga Vertov
Soggetto:
Dziga Vertov
Anno:
1929
Genere:
Documentario
Durata:
68 min
Nazionalità:
Unione Sovietica
Colore:
B/N


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2 commenti:

iosif ha detto...

che film incredibile. sono contento che abbia citato la colonna sonora dei cinematic, perché trovo sia un accostamento molto interessante.

Hum.as ha detto...

Credo che vedendolo senza il "commento sonoro" dei Cinematic mi sarei spallato a morte!
Tutto il rispetto per la sperimentazione di Vertov, ma quel tocco in più è la morte sua!

P.S. I Cinematic faranno due date in questi giorni: 10/06 Roma, 11/06 Vercelli... purtroppo non ho potuto essere presente! Sigh!